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sabato 31 ottobre 2020

CHI SI UMILIA SARA' ESALTATO / sabato XXX sett. T.O.

 

Capitolo delle Stuoie - Assisi

Gesù invita a mettersi sempre all’ultimo posto. “Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. Lezione che ha penetrato la storia profondamente, ma non certo in modo perfetto né in me, né nella Chiesa.

San Francesco ha scelto di seguire radicalmente il Vangelo anche in questo campo. Ha chiamato i suoi frati “fratelli minori”, “fratres menores” quando nella sua città e in tutte le comunità autonome (Comuni) c'erano i “Maiores” e i “Menores”. Una presa di posizione a grande risonanza sociale e politica benché ispirata dal Vangelo. Ordinava ai suoi frati di guadagnarsi da vivere col lavoro, lasciando l'elemosina come ultimo ricorso, ma vietava di occupare posti di comando. Nelle fraternità aveva molta importanza l’obbedienza (rifiutare l’obbedienza non è certamente segno di chi vuole prendere l’ultimo posto)  ma precisava “E nessuno sia chiamato priore, ma tutti siano chiamati semplicemente frati minori. E l'uno lavi i piedi all'altro (Gv 13,14)” (Regola non Bollata Capitolo VI) e chiamava quindi i superiori “Guardiani” oppure “Custodi” (custodi dei loro fratelli; vedi Genesi 4,9), e anche “Ministri” che all’epoca significava Servi. Infatti i frati ricorrendo ai loro ministri dovevano essere accolti con carità e benevolenza e tanta familiarità che “possano parlare e fare con essi (i loro ministri) come parlano e fanno i padroni con il loro servi” (Regola Bollata Capitolo X). Le regole e gli scritti di san Francesco sono pieni di queste annotazioni sulla carità e familiarità più di "come una madre nutre e cura suo figlio carnale"

Un giornalista, intervistando di recente papa Francesco, è rimasto fortemente impressionato di come il Papa lo accoglieva mettendolo al suo agio, ma anche cercava di farlo sentire alla pari, suo uguale.

 

Prima Lettura  Fil 1, 18b-26
Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, purché in ogni maniera, per convenienza o per sincerità, Cristo venga annunciato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. So infatti che questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia ardente attesa e la speranza che in nulla rimarrò deluso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.
Persuaso di questo, so che rimarrò e continuerò a rimanere in mezzo a tutti voi per il progresso e la gioia della vostra fede, affinché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo Gesù, con il mio ritorno fra voi.

   
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 41
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.  

Canto al Vangelo 
  Mt 11,29
Alleluia, alleluia.

Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.

Vangelo  
 Lc 14, 1.7-11
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.

Dal vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». 

 

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