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sabato 10 ottobre 2020

CHI NON SCAVALCA IL MURO DEL PREGIUDIZIO, NON RIUSCIRA' MAI A VEDERE OLTRE! / sabato XXVII sett. T.O.

 




Beati noi davvero che ascoltiamo la Parola di Dio! Più beati ancora nella misura in cui la mettiamo in pratica!

Fin dall’inizio fu promessa ad Abramo l’unificazione di tutte le nazioni in lui, attraverso la sua alleanza con il suo Dio e la sua fede. Un sogno di universalità che già riecheggiava nel cuore di uomini tanto antichi! Eppure dopo più di un millennio c'era nel Tempio di Gerusalemme il muro dell’inimicizia, che si manifestava anche in modo molto efficace con i divieti di condividere la mensa e certi cibi, ecc.. Sappiamo da Gesù che si trattava di una interpretazione forzata, restrittiva della Legge, ma era quella più diffusa.

San Francesco ascolta in modo diretto il Vangelo e comprende che per viverlo radicalmente deve viverlo diversamente dal modo comune del suo tempo. Egli giunge così ad abbracciare tutti gli uomini (gli uomini e le donne, lo so, lo so, qualcuno si preoccupa) e tutto il Creato, e si rivolge a loro con l’espressione “Fratelli tutti!”. È stato per lui il frutto di un cammino, eppure era già scritto più di mille anni prima nella Scrittura che la Chiesa proclamava ogni giorno: Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù”. 

Questa stessa Scrittura - e tutta la Bibbia - ha spinto Papa Leone XIII nel 1888 a chiedere al Cardinale Lavigerie, vescovo di Algeri, ormai vicino alla morte, di fare un giro di Capitali Europee per chiedere di mettere fuori legge il traffico di schiavi che arricchiva molte famiglie cattoliche, comunque cristiane. Dopo tanti secoli di fede cristiana! (l'ultimo paese ad abolire formalmente la schiavitù è stata l'Arabia Saudita nel 1964. Ma sappiamo che nei fatti il traffico di esseri umani e la schiavitù esistono ancora).

Papa Francesco nella sua ultima Enciclica “Fratelli tutti”, non chiede di dissolvere le identità, di rinunciare ad essere cristiani per stabilire la pace universale, anzi! Papa Francesco chiede proprio di partire dall’identità comune data dal Creatore (Genesi 1,27: tutti immagine di Dio, indù, sikh, musulmani, ebrei, cristiani, agnostici, atei…) e dalla forza universale dell’amore di Cristo, per chi crede in Lui, per creare ponti, per scegliere la via del dialogo rispettoso, per cercare il bene comune. E qualche "cattolico vero" lo accusa di distruggere la Chiesa, di bestemmiare, di essere comunista. Ma è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi familiari!” (Mt 10:25). Però, prima di  accusare il Papa, leggi la Scrittura e anche l’insegnamento sociale costante della Chiesa. Stai attento al peccato contro lo Spirito Santo.

 

Prima Lettura  Gal 3, 22-29
Tutti voi siete figli di Dio mediante la fede.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo.
Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo.
Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi. 

Canto al Vangelo 
  Lc 11,27-28
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano.
Alleluia.

Vangelo  
 Lc 11, 27-28
Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». 

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