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sabato 17 ottobre 2020

IL MISTERO DELLA CHIESA E IL SUO POTERE / san Ignazio di Antiochia, Martire, 17 ottobre.

 


Paolo non annuncia solo Gesù come Signore, ma anche il tesoro di gloria riservato ai discepoli. Infatti è arrivata la pienezza dei tempi, e Dio, unico sovrano di tutte le cose, fa conoscere il suo piano per portare avanti questa nuova tappa dell’umanità, non solo per il tempo presente ma anche per quello futuro. Ora se tutto sta sotto i piedi del Messia, e il Cristo è il capo della Chiesa, essa è il suo corpo, ossia è la pienezza di Gesù Cristo che è il perfetto compimento di tutte le cose.

Nel nostro tempo abbiamo un po’ troppo dimenticato questo aspetto del mistero della Chiesa per fare spazio alla soggettività individuale, fino a dire: “Cristo sì, la Chiesa no!” Ma questo non si può. Non c'è Cristo senza la Chiesa. Non può esistere una piena adesione a Cristo senza la Chiesa.

Ma perché siamo arrivati a quel punto? Da una parte c'è un travisamento della dignità della persona umana. La dignità della persona viene proprio dal messaggio biblico e cristiano: “Tutto è vostro!, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro!” Ma non possiamo dimenticare quello che segue: “Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (vedi 1 Cor 3,21-23). Né la Bibbia ha mai presentato l’uomo in chiave individualistica, ma come membro della famiglia umana, situato nelle sue relazioni familiari, in un tessuto sociale improntato a fratellanza e amicizia sociale, e in particolare in una comunità istituita da Dio nella quale esiste l’autorità come un servizio necessario al bene delle persone.

La ribellione alla Chiesa può purtroppo venire anche da come essa ha vissuto il servizio necessario dell’autorità. Il potere che ha ricevuto da Gesù è forte, addirittura di sciogliere e legare, ma è un potere esercitato da servi e non da padroni. Il prestigio crescente della Chiesa fino ad essere riconosciuta come l’unica religione vera, si è costruito sulla testimonianza, offrendo se stessa al Martirio e parlando con la sapienza che viene direttamente dallo Spirito Santo. La “vittoria” della Chiesa deve essere l’occasione di servire ancora di più, non di prendere il potere. Prendere il potere è uno schema "islamico". Maometto ha vissuto il tempo della pazienza con derisioni e persecuzioni, ma finito quel tempo, ha raccolto il potere. E se egli è rimasto una persona semplice nel suo stile di vita, i suoi successori si sono rapidamente comportati secondo i modi e il fasto dei “muluk”, i re orientali, o degli Imperatori bizantini. La società islamica è stata allora impostata secondo la “Legge di Dio” e chi nasceva da una famiglia musulmana non poteva scegliere un’altra religione. Nella misura in cui la Chiesa ha seguito lo stesso schema mondano ha portato in parte i benefici del Vangelo, ma ne ha oscurato una dimensione propria e totalmente rivoluzionaria, quella che fa dire a Gesù rivolto ai discepoli: ”volete andarvene anche voi?” (Giovanni 6,67): la libertà! Questa libertà non è per vivere secondo la carne, e in mezzo ai discepoli, uno di loro è un diavolo (Giovanni 6,70). La libertà religiosa, così preziosa, non esiste senza la ricerca umile e sincera della verità. Solo l’amore per la verità e la sottomissione ad essa può salvare (2 Tessalonicesi 2,10 ss.). 

In questi tempi di smarrimento e di scandali (ce ne sono stati di molto più grandi nel passato, ma …) non dobbiamo abbandonare la missione della Chiesa, anzi. Dobbiamo lasciarci salvare da Gesù, conformare a lui, e aiutarlo a salvare chi aspetta la salvezza e a fermentare il mondo attuale, secondo i suoi modi, con il suo potere. Sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire, nel suo amore per l'unità della Chiesa e la comunione in essa, è un esempio chiarissimo di come la Chiesa deve vivere la sua missione.

Prima Lettura  Ef 1, 15-23
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose. 
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 8
Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti.

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi. 

Canto al Vangelo 
  Gv 15,26
Alleluia, alleluia.

Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.
 
Vangelo   Vangelo  
 Lc 12, 8-12
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».  

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