Paolo non annuncia solo Gesù come Signore, ma anche
il tesoro di gloria riservato ai discepoli. Infatti è arrivata la pienezza dei tempi,
e Dio, unico sovrano di tutte le cose, fa conoscere il suo piano per portare avanti
questa nuova tappa dell’umanità, non solo per il tempo presente ma anche per quello futuro.
Ora se tutto sta sotto i piedi del Messia, e il Cristo è il capo della Chiesa,
essa è il suo corpo, ossia è la pienezza di Gesù Cristo che è il
perfetto compimento di tutte le cose.
Nel nostro tempo abbiamo un po’ troppo dimenticato questo
aspetto del mistero della Chiesa per fare spazio alla soggettività individuale, fino a dire: “Cristo sì, la Chiesa no!” Ma questo non si può. Non c'è Cristo senza la Chiesa. Non può esistere una piena adesione a Cristo
senza la Chiesa.
Ma perché siamo arrivati a quel punto?
Da una parte c'è un travisamento della dignità della persona umana. La dignità della persona
viene proprio dal messaggio biblico e cristiano: “Tutto è vostro!, il mondo, la
vita, la morte, il presente, il futuro!” Ma non possiamo dimenticare quello che
segue: “Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (vedi 1 Cor 3,21-23). Né la Bibbia
ha mai presentato l’uomo in chiave individualistica, ma come membro della famiglia
umana, situato nelle sue relazioni familiari, in un tessuto sociale improntato
a fratellanza e amicizia sociale, e in particolare in una comunità istituita da
Dio nella quale esiste l’autorità come un servizio necessario al bene delle
persone.
La ribellione alla Chiesa può purtroppo
venire anche da come essa ha vissuto il servizio necessario dell’autorità. Il
potere che ha ricevuto da Gesù è forte, addirittura di sciogliere e legare, ma
è un potere esercitato da servi e non da padroni. Il prestigio crescente della Chiesa
fino ad essere riconosciuta come l’unica religione vera, si è costruito sulla
testimonianza, offrendo se stessa al Martirio e parlando con la sapienza che viene
direttamente dallo Spirito Santo. La “vittoria” della Chiesa deve essere l’occasione
di servire ancora di più, non di prendere il potere. Prendere il potere è uno
schema "islamico". Maometto ha vissuto il tempo della
pazienza con derisioni e persecuzioni, ma finito quel tempo, ha raccolto il
potere. E se egli è rimasto una persona semplice nel suo stile di vita, i suoi
successori si sono rapidamente comportati secondo i modi e il fasto dei “muluk”,
i re orientali, o degli Imperatori bizantini. La società islamica è stata allora
impostata secondo la “Legge di Dio” e chi nasceva da una famiglia musulmana non
poteva scegliere un’altra religione. Nella misura in cui la Chiesa ha seguito
lo stesso schema mondano ha portato in parte i benefici del Vangelo, ma ne ha oscurato
una dimensione propria e totalmente rivoluzionaria, quella che fa dire a Gesù rivolto
ai discepoli: ”volete andarvene anche voi?” (Giovanni 6,67): la libertà! Questa
libertà non è per vivere secondo la carne, e in mezzo ai discepoli, uno di loro
è un diavolo (Giovanni 6,70). La libertà religiosa, così preziosa, non esiste senza
la ricerca umile e sincera della verità. Solo l’amore per la verità e la
sottomissione ad essa può salvare (2 Tessalonicesi 2,10 ss.).
In questi tempi di smarrimento e di scandali (ce ne sono stati di molto più grandi nel passato, ma …) non dobbiamo abbandonare la missione della Chiesa, anzi. Dobbiamo lasciarci salvare da Gesù, conformare a lui, e aiutarlo a salvare chi aspetta la salvezza e a fermentare il mondo attuale, secondo i suoi modi, con il suo potere. Sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire, nel suo amore per l'unità della Chiesa e la comunione in essa, è un esempio chiarissimo di come la Chiesa deve vivere la sua missione.
Prima
Lettura Ef 1, 15-23
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il
corpo di lui.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 8
Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.
O
Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti.
Quando
vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero
l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Canto al Vangelo Gv 15,26
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.
Vangelo Vangelo Lc 12, 8-12
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio
dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà
davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi
bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non
preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo
Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
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