Visualizzazioni totali

sabato 24 ottobre 2020

COS'E' LA MISERICORDIA CRISTIANA? / sabato XIX sett. T.O.

 


Che strano Vangelo! Gesù minaccia di morte orrenda tutti quelli che non si convertiranno radicalmente. Ma, di fronte al padrone esigente, il vignaiuolo (Gesù, il pastore, l’educatore) ottiene ancora un tempo affinché, ben curato, l’albero (chiunque di noi) possa portare frutto e non essere ucciso (tagliato).

Sentendo la parabola del fico, diamo un sospiro di sollievo perché tutti sperimentiamo quanto è difficile convertirsi e che siamo molto lontani dalla meta. Neppure san Paolo si sentiva arrivato alla perfezione. Per non perdere altro tempo ed energie a verificare a che punto fosse giunto, dimentica il passato, si protende verso il futuro e corre, per desiderio di godere al più presto il premio e perché sa che il cammino è ancora molto lungo (Filippesi 3,12-14). “Arrivati”, “a posto”, “convertiti da sempre” sono solo coloro che non hanno nemmeno iniziato a camminare. 

Ma nel profondo ci chiediamo: chi è Dio? che tipo di misericordia è questa? Un Dio severo che riempie il nostro cammino di divieti e la nostra vita di prove e di spaventi grandi, però si lascia intenerire dalla preghiera? È quello che abbiamo pensato e che pensa molta gente. E nel profondo del cuore rimane lo scandalo quando non si è esauditi. Qualcuno “perde la fede”. Di fronte al Vangelo di oggi si sceglie spesso di tener conto di una sola parte. Oggi in particolare si sceglie il “Dio misericordioso”, quello che perdona sempre, che accetta tutte le scuse, che proclama il “Diritto a sbagliare”. Questo non è il Dio di Gesù Cristo. Sbagliare non è un diritto e non potrà mai esserlo. Sbagliare fa parte della vita, in pratica è una realtà inevitabile, e va affrontata con speranza, cercando di trarne profitto per una esperienza più matura. Beato chi impara dai suoi sbagli però non li erige a “Diritto”. Infatti ci sono sbagli che si pagano caro, talvolta tutta la vita, specialmente se uno non ha un orizzonte di fede e ha un’idea chiusa della perfezione e del successo. Anche gli errori nella formazione della personalità dei giovani hanno sempre gravi conseguenze. Papa Francesco ripete spesso che “Dio perdona sempre, l’uomo rare volte, la natura mai”.

Il Vangelo di oggi ci insegna quindi un ideale alto di vita, inseparabile dalla nostra natura e dalla nostra vocazione umana. Il Dio che ci ha creati però è un Dio paziente, che ci accompagna nel nostro cammino, un Dio Padre. Ma per unire veramente le due parti del Vangelo di oggi bisogna fare ancora un passo: la perfezione stessa, la conversione, è diventare misericordiosi, com'è misericordioso il Padre Celeste. Si tratta però di una misericordia seria nella quale è compresa la croce, che rispetta la natura e non la travolge.

Abbiamo bisogno di spirito forte e cuore mite. Spesso invece siamo "come fanciulli in balìa delle onde": facciamo dichiarazioni adirate e anche spavalde che sfociano in risposte concrete deboli per cambiare noi stessi e le situazioni, .

 

Prima Lettura  Ef 4, 7-16
Cristo è il capo: da lui tutto il corpo cresce.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, a ciascuno di noi, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto:
«Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini».
Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore. Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità.  
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 121
Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.

Secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.  

Canto al Vangelo 
  Ez 33,11
Alleluia, alleluia.

Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
Alleluia.

Vangelo  
 Lc 13, 1-9
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».  

Nessun commento:

Posta un commento