– Sei forse massone anche tu! – sfuggí ad Aljòsa. – Tu non credi in Dio, – soggiunse, ma ormai con profonda amarezza. Gli parve inoltre che il fratello lo guardasse con fare canzonatorio. – E come termina il tuo poema? – domandò a un tratto, con lo sguardo a terra, – o è già terminato?
– Io volevo finirlo cosí: l’inquisitore, dopo aver taciuto, aspetta per qualche tempo che il suo Prigioniero gli risponda. Il Suo silenzio gli pesa. Ha visto che il Prigioniero l’ha sempre ascoltato, fissandolo negli occhi col suo sguardo calmo e penetrante e non volendo evidentemente obiettar nulla. Il vecchio vorrebbe che dicesse qualcosa, sia pure di amaro, di terribile. Ma Egli tutt’a un tratto si avvicina al vecchio in silenzio e lo bacia piano sulle esangui labbra novantenni. Ed ecco tutta la Sua risposta. Il vecchio sussulta. Gli angoli delle labbra hanno avuto un fremito; egli va verso la porta, la spalanca e Gli dice: “Vattene e non venir piú... non venire mai piú... mai piú!”. E Lo lascia andare per “le vie oscure della città”. Il Prigioniero si allontana.
– E il vecchio?
– Il bacio gli arde nel cuore, ma il vecchio persiste nella sua idea.
F. M. Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Garzanti, Milano, 1979, vol. I, pagg. 263 e 282
Questa conclusione straordinaria - il bacio di Gesù al vecchio Inquisitore come sua unica risposta - conclude in modo profondamente cristiano questo racconto. È ovvio che le critiche ai gesuiti e alla Chiesa Cattolica tutta col suo Papa di Roma non ci trovano pienamente d’accordo. Ma sono solo opinioni dell’autore, che non tolgono valore a questa Leggenda che ci interroga profondamente. C'è però un altro aspetto che conviene sottolineare: nella visione del Grande Inquisitore non esiste la grazia e quindi mentre mette in evidenza l’incapacità di realizzare l'ideale evangelico per la maggior parte degli uomini mentre sarebbe riservato solo a una ridotta schiera di eroi, i santi. l’Inquisitore prende un abbaglio madornale. E proprio il bacio, l'amore destabilizzatore e redentore, è la risposta che egli deve accettare per salvarsi. Il paradiso sarà infatti pieno di “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all`Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani”. (Ap. 7, 9). Infatti è apparsa la bontà di Dio apportatrice di salvezza per tutti gli uomini e nessuno si può salvare senza l’opera della grazia. Nelle prime pagine la gente semplice riconosce subito Gesù e gli fa festa: è segno che il Regno è dei piccoli, non solo degli eroi con la loro missione profetica in mezzo al popolo di Dio.
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