![]() |
Lezione all'università nel Medioevo. |
«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Spesso questo Vangelo si commenta in modo sentimentale: “povera Madonna, la mamma… Ma certo comunque Gesù le voleva bene”. Senza dubbio. Ma non si tratta di fare considerazioni sentimentali ma piuttosto di interrogarci quanto e quante volte i nostri legami affettivi, familiari, ci condizionano nel servire e seguire il Signore. Nella pratica, non è forse vero che sei prima membro della tua famiglia e poi cristiano, maranese o italiano, e poi cristiano, che conta prima il tuo ego e poi Cristo? Diceva P. Ratcliffe : il domenicano non ha due biografie, una come professore e l’altra come frate.
San Tommaso d’Aquino che festeggiamo oggi è stato professore per le sue capacità, ma è stato grande professore e grande domenicano perché aveva una sola biografia: cercare Dio, cercare la verità. Questa verità che egli ha insegnato al mondo intero ma che è raggiungibile più completamente e più perfettamente con il dono mistico di Dio. Egli ne è il migliore testimone con la comunione quasi paradisiaca con Cristo ricevuta poco prima della sua morte, che gli ha fatto considerare tutti suoi studi e scritti come “paglia” che si può bruciare. Certamente l’opera di Tommaso è utilissima ancora oggi e il servire Dio con tutta l’intelligenza è necessario. Ma la comunione con Dio è grazia concessa ai piccoli, anche a chi non sa leggere e scrivere.
Difendiamo quindi la verità anche col ragionare, innanzitutto quella verità elementare - negata oggi in favore della soggettività di ciascuno e della “dittatura del relativismo” - che il mondo, il reale, non l’abbiamo creato noi, ma esiste prima e al di fuori di noi e apprendiamo a conoscerlo. E quindi la verità è corrispondenza tra l'intelletto e l'oggetto. Dice s. Tommaso : «La verità è adeguamento dell'intelletto alla cosa; adeguamento della cosa all'intelletto; adeguamento dell'intelletto e della cosa.» La verità è quindi vera di per sé, cioè indipendente dal soggetto e dal tempo. È universale. Lottiamo in questo mondo di pretesa “post verità” che dissolve ogni verità e ogni valore morale oggettivi. Perché dice il professor Kreeft: «Nessuna società nella storia ha potuto operare sulla base del relativismo morale». (Peter Kreeft: «Ninguna sociedad en la historia ha podido operar sobre la base del relativismo moral» - ReL ). Aiutiamo il Signore a salvare quante più persone possibili vivendo e insegnando la verità sotto ogni forma sapendo che LA VERITÀ è Gesù Cristo.
Dalla lettera agli Ebrei Eb 10,1-10
Fratelli, la Legge, poiché possiede soltanto un'ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici - sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno - coloro che si accostano a Dio. Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà"».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
Dal Salmo 39 (40) R. Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. R.
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo». R.
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. R.
Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore, la tua verità e la tua salvezza ho proclamato. Non ho celato il tuo amore e la tua fedeltà alla grande assemblea. R.
Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25) Alleluia.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 3,31-35
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Nessun commento:
Posta un commento