Visualizzazioni totali

769,721

giovedì 30 gennaio 2025

PRESTIAMO ATTENZIONE GLI UNI AGLI ALTRI PER STIMOLARCI A VICENDA NELLA CARITÀ / Mercoledì III sett. T.O., dispari, 2025.



Oggi il brano della lettera agli ebrei illustra il paradosso della debolezza dell’uomo sul piano spirituale. Mentre egli ha ormai pieno accesso al mistero della vita, può godere della “vita in abbondanza”, della divinizzazione, della vittoria sulla morte che gli incuteva terrore fino a tenerlo schiavo, ecco che fin dagli inizi della Chiesa alcuni “hanno l’abitudine di disertare le riunioni” della comunità. Già allora!!! Rischiano di trovarsi nudi e le mani vuote nel giorno del Signore ormai vicino. La salvezza è gratuita, Dio è solo amore incondizionato e misericordioso, ma vuole il nostro interesse, il nostro cercare lui (per questo Gesù parla in parabole; cf. vangelo di ieri), e la nostra risposta assidua alla grazia. 

Dovrei correre verso Dio, nella certezza di essere amato e salvato, ma non lo faccio. 

Ci sono motivi seri, come ferite profonde dell’infanzia, scandali subiti, che impediscono di credere all’amore e in particolare all’amore di Dio. Ma ci sono anche altri motivi che, essendo cose terrene, imperfette, passeggere, razionalmente non dovrebbero ostacolare i valori eterni. Eppure l’incostanza, la mancanza di coraggio di fronte alle difficoltà e alle persecuzioni, il fascino della ricchezza, le preoccupazioni della vita che ci riempiono e fanno che “non vengo in chiesa per gli impegni”, sono sempre attuali. Tra ciò che ci distoglie da Dio, oggi i mezzi sociali distraggono molto dalle domande essenziali della vita. Il male però non sta tanto nello strumento (come il telefonino) ma nel cuore dell’uomo. Se chiedi sinceramente a Dio di guidarti, Dio sicuramente ti porterà a sé. Perché prima ancora che tu lo conosca, Egli è tuo Padre. Devi solo prestare ascolto serio alla Parola del Signore e ai suoi segni: “ Fate attenzione a quello che ascoltate”!     


Dalla lettera agli Ebrei  Eb 10,19-25  

Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.

Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.

Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore.


Salmo Responsoriale  Dal Sal 23 (24)  R. Noi cerchiamo il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti. È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito. R.

 Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli. R.

 Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.


Alleluia, alleluia. Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. (Sal 118 (119),105) Alleluia.

Dal Vangelo secondo Marco  Mc 4,21-25

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».


Nessun commento:

Posta un commento