Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, trova un uomo con una mano inaridita. Lo guarisce non prima di averlo messo in vista di tutti e aver ottenuto il consenso silenzioso dei farisei e della folla in modo che non possa essere attaccato in seguito. Ma come poteva quest’uomo essere attaccato per essere stato guarito? In Luca 13,10-17, il capo sinagoga non osa rimproverare Gesù né la donna guarita e quindi se la prende genericamente con la gente "colpevole di farsi guarire di sabato e di portare il maestro troppo buono a sbagliare"! Probabilmente Gesù ha imparato da quel episodio. Comunque egli protegge sempre i deboli. È una costante nei Vangeli.
Ma Gesù vuole anche aiutare i farisei presenti che cercano pretesti per accusarlo. E quindi mette anche loro “in mezzo”, attraverso una domanda. Rispondendo avrebbero potuto iniziare un cammino di liberazione, uscire dalla loro paralisi fatta di odio e paura, venire alla luce perdendo la loro bella facciata, però prendendo coscienza piena del loro male. Infatti conoscono benissimo la risposta secondo la Legge e la loro coscienza. Purtroppo, preferiscono tacere. Non accettano il confronto.
Da vescovo di Cracovia, Karol Wojtyla cercava sempre il dialogo rispettoso ma franco con le autorità comuniste, ottenendo così i migliori risultati possibili perché la parola di verità arriva al cuore delle persone oltre che alla loro intelligenza e che i cuori sono fatti per la verità, per Dio.
Dalla lettera agli Ebrei Eb 7,1-3.15-17
Fratelli, Melchìsedek, re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dall’avere sconfitto i re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa.
Anzitutto il suo nome significa “re di giustizia”; poi è anche re di Salem, cioè “re di pace”. Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre.
[Ora,] sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la potenza di una vita indistruttibile. Gli è resa infatti questa testimonianza:
«Tu sei sacerdote per sempre
secondo l’ordine di Melchìsedek».
Salmo Responsoriale Dal Sal 109 (110) R. Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.
Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». R.
Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! R.
A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato. R.
Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek». R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo. (Cf. Mt 4,23) Alleluia.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 3,1-6
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
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