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martedì 3 giugno 2025

MATURARE NELLA FEDE E VINCERE / I martiri ugandesi, 3 giugno 2025.



A volte le corrispondenze tra le letture, o tra le letture e il santo che celebri, lasciano meravigliati. Oggi è la memoria dei giovani ugandesi Carlo Lwanga e compagni, martiri. Sono il primo frutto di santità della missione dei Padri Bianchi mandati dal loro fondatore, il Cardinal Lavigerie, arcivescovo di Algeri. 

In pochi anni (al massimo 7; 1879 - 1886) questi giovani, paggi del re Muanga, hanno raggiunto una fede così matura da preferire la morte al rinnegare Gesù Cristo. “Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa” dice Paolo. Si usa dare una corona ai laureati. Se uno si laurea a 17 anni, si dice: “che fortuna, è un genio, farà una brillante carriera”. Se non ci fosse la vita eterna, morire come questi martiri a 14, 20, o 30 anni, è solo una disgrazia. Ma è morire che è sempre una disgrazia se non c'è la vita eterna. Paolo VI nel canonizzare questi giovani disse “oh, Dio voglia che siano gli ultimi, tanto il loro olocausto è grande e prezioso!”,  ma ne esaltava i meriti e i frutti spirituali. Anche Gesù, trentenne,  avendo amato i suoi che erano nel mondo, sente di aver compiuto la sua corsa, di non essere più già nel mondo ma di venire al Padre. Paolo, dal canto suo, vuole solo portare a compimento “il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio”. L’uomo non sa il suo domani. Il segreto è di fidarsi di Dio e di Gesù il Signore, e dire “sì” ogni volta alla volontà del Padre che gli si presenta. 

Notiamo come san Paolo insiste più volte sulla necessità di predicare e istruire nella Via aperta da Gesù, sul dovere di “annunciarvi tutta la volontà di Dio”.

Essere cristiani non significa morire presto, anzi. Molti santi sono vissuti molto a lungo. Ognuno ha la sua vocazione  e missione. Ma tutti dobbiamo tendere all’unione totale con Dio, facendo la sua volontà, e con la testimonianza, l’annuncio e l’insegnamento, aiutare gli altri a convertirsi a Dio ed avere fede nel Signore Gesù. Infatti, “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. Hai la vita eterna? Conosci davvero il Padre e colui che ha mandato, Gesù Cristo?


Dagli Atti degli Apostoli  At 20,17-27 

In quei giorni, da Milèto Paolo mandò a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa.

Quando essi giunsero presso di lui, disse loro: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù.

Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.

E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio».


Salmo Responsoriale  Dal Sal 67 (68)  R. Regni della terra, cantate a Dio.

Pioggia abbondante hai riversato, o Dio, la tua esausta eredità tu hai consolidato e in essa ha abitato il tuo popolo, in quella che, nella tua bontà, hai reso sicura per il povero, o Dio. R. 

Di giorno in giorno benedetto il Signore: a noi Dio porta la salvezza. Il nostro Dio è un Dio che salva; al Signore Dio appartengono le porte della morte. R.


Alleluia, alleluia. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. (Gv 14,16) Alleluia.


Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 17,1-11a

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:

«Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.

Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.

Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.

Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».


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