Visualizzazioni totali

giovedì 5 giugno 2025

IL PADRE MANIFESTA L'IMMENSITÀ DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO / 08 NICEA, Gesù Cristo, ... nn. 11-12



11. La rivelazione nel Cristo della paternità di Dio manifesta anche l’immensità del Figlio e dello Spirito. Se Dio Padre dona tutto, tranne la sua paternità, ciò significa che il Figlio e lo Spirito sono pienamente uguali al Padre nella loro divinità. Nel Simbolo il Figlio è “uno solo”, Egli è “Signore” (Kyrios, che traduce il Tetragramma nella Settanta), “Figlio di Dio”, “l’uni-genito” (ho monogenēs) nell’intimità del Padre, “Dio nato da Dio”, “luce nata dalla luce”, “Dio vero nato da Dio vero”, consustanziale (homooúsios) al Padre. Notiamo, ad esempio, che nel Quarto Vangelo, il Figlio è più volte chiamato theos: Gv 1,1; 5,18; 20,28. Il Figlio è generato “prima di tutti i secoli”, il che significa nel Simbolo che Egli è co-eterno col Padre (cf. Gv 1,1). Ciò prende di mira alcune posizioni di Ario, secondo il quale «c’era un tempo in cui [il Figlio] non era», «prima di essere nato Egli non era» e «Egli è divenuto a partire da ciò che non era»,[16] o ancora «il Figlio deriva dal nulla», in virtù del «volere e decisione del Padre».[17]È per questo che il Figlio può essere confessato come colui «per [il quale] tutto è stato fatto» (cf. 1Cor 8,6; Gv 1,3). Dio è così grande che il Padre è capace di generare un altro, che è uguale a lui secondo la divinità. Dio eccede tutto ciò che noi possiamo concepire e immaginare di Lui, dal momento che la sua unità assume una pluralità reale, che non rompe l’unità. 

12. Il Padre dona ugualmente tutto allo Spirito, che è definito nei termini specifici e riservati alla divinità: “Spirito”, “Santo” e “Signore” (ancora un’evocazione del Tetragramma). Così come il Padre è creatore e il Figlio è la Parola mediante la quale il Padre crea tutte le cose, lo Spirito è confessato come “datore di vita”. E come il Figlio è generato dal Padre, lo Spirito “procede dal Padre”. Le affermazioni sullo Spirito fanno intenzionalmente eco all’articolo sul Figlio.[18]Di conseguenza, lo Spirito può e deve essere adorato col Padre e col Figlio – a conferma del carattere dossologico del Simbolo.  


[16] Si veda l’anatematismo diretto contro Ario alla fine del Simbolo di Nicea: DH 126.

[17] Ario, Lettera a Eusebio di Nicomedia 5, in M. Simonetti, Il Cristo, vol. 2, Mondadori, Roma 1986, p. 73.

[18] In una lettura posteriore a Nicea, Cromazio di Aquileia afferma: «Come la nostra prima creazione avvenne per l’intervento della Trinità, così per l’intervento della Trinità avviene la seconda. Infatti, non c’è opera del Padre senza il Figlio né senza lo Spirito Santo, perché l’opera del Padre è l’opera del Figlio, l’opera del Figlio è l’opera dello Spirito Santo»: Cromazio d’Aquileia, Sermone 18, 4, trad. it. di G. Banterle, San Cromazio di Aquileia, I sermoni, Scrittori dell’area santambrosiana 3/I, Biblioteca Ambrosiana – Città Nuova, Milano-Roma 1989, p. 113.


Nessun commento:

Posta un commento