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lunedì 17 febbraio 2025

PREPARARSI AL GIUBILEO DOPO IL GIUBILEO RILEGGENDO I TESTI DEL CONCILIO VATICANO II?


Papa Francesco aveva raccomandato di prepararsi al Giubileo del 2025 riprendendo in mano i testi del Concilio Vaticano II. Per questo motivo è stata creata nel 2023 la collana “Giubileo 2025 - Quaderni del Concilio” che presenta in modo semplice e sintetico questi testi fondamentali ai giovani e anche ai laici. 

Infatti tutto il Concilio Vaticano II è Magistero solenne, come ricorda il Papa, non si deve scartare a piacere l’una o l’altra parte. Il progetto dello Spirito Santo nel Concilio è un tutt’uno. Una grande riprova è il libro scritto dall’allora cardinale Wojtyla per la sua diocesi, “Alle Fonti del Rinnovamento” che esplicita i vari temi della vita cristiana attraverso tutti i Documenti del Concilio. Divenuto Papa, citava questi testi in ogni suo discorso. Mons. Romero, assieme ad altri preti e, appena poteva, il vice Nunzio incaricato di El Salvador, consacrava una giornata al mese a leggere e meditare i testi del Concilio. Non li ha impedito di diventare santi. Anzi, camminare con la Chiesa li ha aiutati a rafforzarsi nello Spirito. 

Sembra però che questa raccomandazione di Papa Francesco sia stata molto disattesa e - onestamente - che il Sinodo diocesano si collochi indietro riguardo all’orizzonte aperto dal Concilio. Ma se siamo in ritardo nulla impedisce - meglio tardi che mai - che impostiamo da adesso la formazione dei nostri battezzati sulla conoscenza del Concilio. 

Scriveva il Papa : “Riprendere tra le mani quei testi è segno della vivacità e fecondità della Chiesa; il rinnovamento delle comunità e l’impegno di conversione pastorale passa necessariamente dal fare nostra la lezione del Vaticano II”. E il Papa elenca quelle che sono le “tappe fondamentali” da percorrere “perché la Chiesa sappia e dimostri di essere viva, di rinnovarsi e perfezionarsi nel suo cammino di santificazione”. Quindi, “la centralità della Parola di Dio, fondamento della rivelazione cristiana; il rinnovamento della liturgia, espressione del servizio sacerdotale di tutti i battezzati; la consapevolezza di essere il Popolo di Dio in cammino verso la Gerusalemme celeste; l’esigenza di condividere le gioie e le speranze di tutta l’umanità e soprattutto dei poveri”. Chi legge con attenzione la Scrittura riconosce nelle tre prime indicazioni “la struttura stessa della Chiesa” (Benedetto XVI), “le tracce che si devono ritrovare nella vita di ogni cristiano” (Papa Francesco) presenti in Atti 2, 42, mentre la quarta indicazione è adombrata nei versetti successivi, in particolare i versetti 44 e 45, ed è la conseguenza naturale della comunione che crea l’annuncio e l’accettazione del Kerigma che è la base e la radice della Chiesa. 

Purtroppo la maggior parte dei battezzati non vive questa struttura della vita cristiana, non è educata a conformarsi ad essa. E dopo ci lamentiamo che la vita cristiana è fiacca. 


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