“Pietro, dopo la Risurrezione non si fa più chiamare Simone ma solo Pietro!” Trovo questa perla su un post che spiega, a ragione, che il nome che prende il Papa all’elezione è significativo della sua missione. Ma vuole dare un fondamento biblico al suo discorso affermando che dopo la risurrezione Pietro si fa chiamare solo Pietro e non più Simone. È evidente che Gesù dando a Simone di Cafarnao il nome di Pietro intende significare la sua missione: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”. (Matteo 16, 18) E il testo greco registra il nome: “Petros”, un nome proprio, diverso da pietra, “petra” in greco. (“κἀγὼ δέ σοι λέγω ὅτι σὺ εἶ Πέτρος, καὶ ἐπὶ ταύτῃ τῇ πέτρᾳ οἰκοδομήσω μου τὴν ἐκκλησίαν, καὶ πύλαι ᾅδου οὐ κατισχύσουσιν αὐτῆς”.) Il Vangelo di Giovanni invece ricorda il nome “pietra” in aramaico dato a Pietro: “Cefa”, aggiungendo: “che vuole dire Pietro” (Petros). “E lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)"; “ἤγαγεν αὐτὸν πρὸς τὸν Ἰησοῦν. ἐμβλέψας αὐτῷ ὁ Ἰησοῦς εἶπεν· Σὺ εἶ Σίμων ὁ υἱὸς Ἰωάννου, σὺ κληθήσῃ Κηφᾶς (ὃ ἑρμηνεύεται Πέτρος). (Giovanni 1, 42).
Ma perché dire che dopo la risurrezione Pietro non si fa più chiamare Simone? Hai riletto la Scrittura prima di fare questa affermazione?
Vediamo cosa succede dopo la risurrezione:
Gesù risorto stesso lo chiama Simone: “Quand`ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo". Gli disse: "Pasci i miei agnelli". (Giovanni 21, 15). E in tutto il brano Giovanni usa il nome Simone più volte: Giovanni 21, 2.3.7.11 ….
Ma continuiamo a leggere brani che indicano come dopo la risurrezione Pietro è ancora chiamato Simone:
L’angelo dice a Cornelio: “E ora manda degli uomini a Giaffa e fà venire un certo Simone detto anche Pietro. Egli è ospite presso un tal Simone conciatore, la cui casa è sulla riva del mare" (At 10,5; vedi anche 10,18; e 10,32. ). Pietro stesso raccontando l’evento alla comunità di Gerusalemme riporta le parole dell’angelo che lo chiama Simone (Atti 11,13).
Durante il Concilio di Gerusalemme, Giacomo si alza in mezzo all'Assemblea e dice: "Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome”. (Atti degli Apostoli 15, 14).
Ma è Pietro stesso che nella sua seconda lettera si presenta ancora come Simone: “Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo” (2 Pietro 1, 1).
L’espressione “Simon Pietro" si trova 22 volte nel NT, prima e dopo la risurrezione.
È sempre bello leggere e rileggere la Scrittura. Ma soprattutto questa piccola ricerca su un punto tutto sommato secondario, vuole mettere in guardia contro coloro che “sparano sentenze” e soprattutto tirano “conclusioni teologiche” senza nessun fondamento. Vedo che molti cristiani (e non) si informano e credono di formarsi su fonti non verificate e non attendibili. Questo crea un danno non indifferente. Una volta una polemica femminista affermava che nel Nuovo Testamento mai nessuna donna è chiamata “discepola”, vedendovi una chiara discriminazione. Ora, è vero che non è usuale ma almeno una volta, in Atti 9,36, si parla di una "discepola" di nome Tabita. È poco, e nessun gruppo di donne credenti è indicato come discepole. Ma quando si parla di discepoli, il gruppo comprende sia uomini che donne. E ci sono tanti modi per essere discepoli anche senza il nome. Papa Francesco è stato accusato molte volte di eresia mentre ripeteva quanto dice la Scrittura o la migliore Tradizione della Chiesa. Tutto questo non aiuta a portare il lieto annuncio all’uomo di oggi.
N.B. Paolo chiama Pietro Cefa, cioè col suo nome aramaico, sia nella prima ai Corinzi che in quella ai Galati.
Nella prima ai Corinzi appare in tre argomenti diversi: le divisioni nella comunità riguardo a chi li ha evangelizzati o la cui predicazione piace di più (1 Corinzi 1, 12; 3,22); l’essere accompagnati da una donna credente, ciò che non fa Paolo (1 Corinzi 9, 5); le apparizioni del risorto agli apostoli e ai discepoli (1 Corinzi 15, 5).
In Galati, Paolo spiega come il suo apostolato è stato approvato due volte dalle colonne della Chiesa, in particolare Cefa (Gal 1,18 e Gal 2,9); Ma nel capitolo 2, Cefa non si comporta secondo l’approvazione che ha donato e Paolo, sentendo minacciata l’essenza della Buona Notizia, lo rimprovera pubblicamente.
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