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martedì 27 maggio 2025

CREDERE NELLE ENERGIE DELLA RISURREZIONE / martedì VI sett. di Pasqua 2025



«Il più grande peccato è non credere nelle energie della Risurrezione» (Sant’Isacco di Ninive, Sermones ascetici, I,5). Questa frase citata da Papa Leone giorni fa è una buona chiave di comprensione delle letture di oggi. Dopo l’annuncio della Risurrezione a Filippi che ha raccolto molti e buoni frutti, viene il tempo per Paolo e Sila della persecuzione: bastonati, pieni di ecchimosi e di ferite sono in carcere con le caviglie bloccate dai ceppi. Eppure cantano inni di benedizione a Dio. Chi di noi lo farebbe in quelle condizioni? Solo uno spirito trasformato dal Mistero pasquale di morte e risurrezione di Gesù può farlo. I prigionieri li ascoltano. Questa scena ci ricorda quanto successo nel mese di agosto 1941 ad Auschwitz quando padre Massimiliano Kolbe prese il posto di un padre di famiglia condannato a morire di fame e soprattutto di sete. Cantando e parlando, egli trasformò le grida di dolore, le bestemmie e maledizioni degli altri condannati in preghiere, in attesa serena dell'abbraccio del Signore attraverso sorella morte … 

A Filippi quella notte il Signore liberò Paolo e Sila e aprì alla fede il cuore del carceriere. Credere nel Signore Gesù risorto è essere salvati ed aver “creduto in Dio”, perché Dio si rivela in Gesù Cristo, perché Dio è il Dio della vita e della vittoria sulla morte e sul male. 

La presenza quotidiana di Gesù è per i discepoli fonte di sicurezza, di istruzione continua. Come faranno senza di lui? Eppure Gesù dice loro: “è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito”. Non che lo Spirito Santo sia superiore a Gesù ma è la situazione dei discepoli che sarà superiore, purificata da ogni sentimentalismo e da ogni passività. Li obbligherà a maturare, ad assumere le proprie responsabilità, ad unirsi maggiormente a Dio oppure a cadere, decadere. Infatti si osserva spesso che, morto il fondatore, lo spirito dei suoi figli cala di fervore e audacia. Si ha tendenza ad adorare le ceneri piuttosto che alimentare il fuoco. Eppure non è questo il progetto e il desiderio del Signore. Massimiliano Kolbe diceva: "i miei confratelli chiedono al Signore di avere un decimo dello spirito di san Francesco, ma noi dobbiamo chiedere di avere il doppio del suo spirito, quattro volte tanto!" Lasciamoci provocare da queste parole di Gesù e dei suoi santi. 


Dagli Atti degli Apostoli  At 16,22-34  

 In quei giorni, la folla [degli abitanti di Filippi] insorse contro Paolo e Sila, e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.

Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.

Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.

Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio. 


Salmo Responsoriale  Dal Sal 137 (138)  R. La tua destra mi salva, Signore.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:  hai ascoltato le parole della mia bocca.  Non agli dèi, ma a te voglio cantare,  mi prostro verso il tuo tempio santo. R.

  Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:  hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.  Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,  hai accresciuto in me la forza. R.

  La tua destra mi salva.  Il Signore farà tutto per me.  Signore, il tuo amore è per sempre:  non abbandonare l’opera delle tue mani. R.


Acclamazione al Vangelo  Alleluia, alleluia. Manderò a voi lo Spirito della verità, dice il Signore; egli vi guiderà a tutta la verità. (Gv 16,7.13) Alleluia.

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 16,5-11

 In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.

Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.

E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».


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