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venerdì 27 settembre 2024

SAN VINCENZO DE PAOLI OGGI SI IMPEGNEREBBE PERCHÉ TUTTI CONOSCESSERO LA SCRITTURA E IL CONCILIO VATICANO II / San Vincenzo De Paoli, 27 settembre 2024

Sigillo della Congregazione della Missione 
fondata da San Vincenzo De Paoli:
"Evangelizare pauperibus misit me"
Mi ha mandato ad evangelizzare i poveri,
(Luca 4,18).



Oggi la Chiesa ricorda il grande santo Vincenzo De’ Paoli ((1581 – 27 settembre 1660). Quando nacque, il Concilio di Trento era concluso da poco (1545 - 1563). Crebbe durante le guerre di religione che opponevano cattolici e protestanti, ma soprattutto nobili che appartenevano a l’uno o l’altro schieramento e portavano avanti i loro progetti di potere. Ci furono 8 periodi di conflitto aperto tra il 1562 e il 1598, che lasciarono la Francia totalmente devastata. Gli strascichi sulla popolazione durarono molto a lungo. Alla fine della sua vita visse ancora i dieci anni della fronda (1648 - 1659), ribellione dei più abbienti contro le nuove tasse che li colpivano. È conosciuto come il santo della Carità. Ma cosa significava carità per san Vincenzo De Paoli? Lo voglio presentare con due testi, estratti dalla Liturgia delle ore, il primo dall’Ufficio delle Letture di ieri, il secondo dalle Lodi di oggi: 


Dal «Discorso sui pastori» di sant’Agostino, vescovo

    «Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti di Israele» (Ez 34, 13).  

 Per «monti di Israele» devono intendersi le pagine delle Sacre Scritture. Lì pascolate, se volete pascolare con sicurezza. Tutto quello che ascolterete da quella fonte, gustatelo con piacere; tutto quello invece che è al di fuori, rigettatelo. Per non andare errando nella nebbia, ascoltate la voce del pastore. Radunatevi sui monti delle Sacre Scritture. Ivi troverete le delizie del vostro cuore, ivi non c’è nulla di velenoso, nulla di dannoso: solo pascoli ubertosi. Venite solamente voi; pecore sane, venite; voi solo pascolate sui monti di Israele.

   «E lungo i ruscelli e in ogni luogo abitato del paese» (Ez 34, 13 volg.). Infatti dai monti, di cui abbiamo parlato, sono scaturiti i fiumi della predicazione evangelica quando per tutta la terra si è diffusa la loro voce (cfr. Sal 18, 5) ed ogni contrada della terra è diventata rigogliosa e fertile per pascervi le pecore.


LETTURA BREVE                                                Eb 13, 7-9a

   Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie e peregrine.


Nella sua possente attività materiale di carità, condotta in modo manageriale, spesso geniale, Vincenzo De Paoli vede che la miseria è anche spirituale, mentre i poveri sono destinatari del Regno di Dio alla pari con gli altri e che Gesù non manca mai di istruirli. Per questo motivo mentre fonda le “Figlie della Carità”, fonda anche i “Preti della missione”. In questo mette in pratica il Concilio di Trento che raccomanda l’istruzione catechetica a tutti e pubblica un nuovo Catechismo. Anzi, occupando un ruolo importante nella società, per le sue relazioni, e per un tempo membro del Consiglio del Regno, d’accordo col Nunzio di turno, Vincenzo De Paoli cerca preti che applicano con zelo i decreti del Concilio e li propone come vescovi. Infatti dopo la Riforma protestante dilagata ovunque in Europa dal 1517, il popolo cristiano ha bisogno di essere confermato nella sua fede, e il Signore ha suscitato il Concilio di Trento proprio per questo motivo. 

Anche oggi viviamo un periodo di confusione. Lo zelo per la formazione dei cristiani di ogni categoria sociale e culturale, in particolare sulla Scrittura, e la conoscenza e l’applicazione del Concilio Vaticano II nelle parrocchie, è più che mai necessario. San Vincenzo De Paoli oggi si impegnerebbe a fondo, assieme al soccorso materiale e morale dei poveri, alla riforma della Chiesa secondo le direttive dell'ultimo Concilio, e la formazione seria e profonda di tutti, clero compreso. 


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