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domenica 6 luglio 2025

COSA SIGNIFICA "ESSERE NUOVA CREATURA"? / XIV Domenica del T.O., C, 2025.



L’annuncio di Isaia infonde gioia: il Regno di Dio verrà. Gesù invia i 72 * per ribadire: “È vicino a voi il regno di Dio”. Esso si manifesta già con guarigioni fisiche e  spirituali. Chi crede riprende speranza, si rialza e il demonio perde potere su di lui. L’esperienza dei 72 è prodigiosa sul piano umano e spirituale. L’incontro con Cristo e l’abbandono a lui non mi ha solo salvato, ma ha colmato di beni la mia vita e l’ha sviluppata in tanti modi. Un amico religioso aveva una passione: "Nessuno mi tocchi le vacanze! Voglio viaggiare, conoscere il mondo”. Ha imparato a ripudiare quell’idolo nel Cammino neocatecumenale. Ma offrendosi poi per la missione, ha viaggiato più di prima, questa volta per il Regno di Dio, con contatti molto più profondi con la gente e i luoghi visitati. Eppure Gesù dice che questo conta poco: “rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

Ecco perché san Paolo ci dice con forza che l’importante è “l’essere nuova creatura”. Sei diventato nuova creatura? Puoi dire quando? Cosa significa “essere nuova creatura”? Paolo stesso dona la chiave: “quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo”. Infatti siamo sempre sotto il giudizio della coscienza e quello degli altri. Il demonio e il mondo ci torturano con i sensi di colpa, obbligandoci a giustificarci sempre. Spesso tentiamo di superarli accusando gli altri. È un inferno! Gesù non toglie il giudizio della coscienza, ma lo risana, e soprattutto, ci libera avvolgendoci con il suo perdono, la sua misericordia. Quello che la Legge non poteva perché indicava solo il bene da fare senza dare la forza di realizzarlo fino in fondo, e quindi rinchiudeva tutti sotto il peccato, “la potenza di una vita indefettibile” (Ebrei 7, 16), quella di Gesù, ha effuso su di noi il perdono dei peccati e la possibilità di vivere nella giustizia. Sono perdonato dal primo istante della mia vita fino all’ultimo, qualunque peccato io abbia fatto e farò. L’angoscia della dannazione, la complicazione e l'inefficacia delle pratiche per ottenere la salvezza: precetti, divieti, tabù, formule di preghiera valide o più o meno “forti”, … tutto cade. C'è solo una cosa da fare: credere in Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore, Via, Verità e Vita! Opporre con vigore al demonio il rifiuto delle sue menzogne, e vantarci della Croce di Cristo perché “questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Gàlati 2, 20). Che liberazione!

Sono un peccatore perdonato, che confida ancora nella sua misericordia per oggi e domani. Contemplando il suo amore crocifisso e la sua gloria nella risurrezione, come posso non desiderare di conformarmi a lui, e di diffondere la Buona Notizia intorno a me? Molti “credono” in Cristo, cioè sono in qualche modo rassicurati dalla loro fede in Cristo, ma rimangono fondamentalmente indifferenti a lui, e considerano ogni croce anche leggera come una maledizione. Paolo invece, dopo anni può affermare questa sua identificazione a Cristo e alla sua missione: “D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo”. Ma è tutto grazia, per lui come per il principiante: “La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen”


Dal libro del profeta Isaìa  Is 66,10-14c

Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa tutti voi che l’amate.

Sfavillate con essa di gioia tutti voi che per essa eravate in lutto.

Così sarete allattati e vi sazierete al seno delle sue consolazioni; succhierete e vi delizierete al petto della sua gloria.

Perché così dice il Signore: «Ecco, io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace; come un torrente in piena, la gloria delle genti.

Voi sarete allattati e portati in braccio, e sulle ginocchia sarete accarezzati.

Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme sarete consolati.

Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba. La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi». 


Dal Salmo 65 (66)  R. Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra, cantate la gloria del suo nome, dategli gloria con la lode. Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». R.

«A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome». Venite e vedete le opere di Dio, terribile nel suo agire sugli uomini. R.

 Egli cambiò il mare in terraferma; passarono a piedi il fiume: per questo in lui esultiamo di gioia. Con la sua forza domina in eterno. R.

 Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto. Sia benedetto Dio, che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia. R.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati  Gal 6,14-18

Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.

D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen. 

 

Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,1-12.17-20

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». 

.* 72 è la somma delle lettere della parola ebraica chesed, bontà, חסד, la quarta sephirot.


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