Preghiamo con affetto particolare oggi per il nostro papa, gesuita, che
ne porta ovunque il marchio nella ricchezza della sua predicazione e del suo
discernimento, ma ha voluto chiamarsi Francesco: sant’Ignazio è il santo che conosco
di più ma san Francesco è una figura più completa, disse. Paradosso dell’incontro
tra carismi. Tradizionalmente c'era il confronto fraterno tra francescani e
domenicani, sorti entrambi nel 1200. Oggi questo confronto avviene nella stessa
persona del Papa tra Francesco e Ignazio, non per una contraddizione, ma un
arricchimento. Molti carismi ma un solo Signore, un solo Vangelo.
Sant’Ignazio voleva stabilirsi a Gerusalemme con il
suo primo gruppo per accogliere i poveri e in particolare i pellegrini. Altrimenti
avrebbe rimesso al Papa i suoi progetti per fare ciò che egli volesse di loro. La
provvidenza fece sì che in quel periodo non si potesse andare in Terra Santa. Per
il Signore è meglio l’obbedienza alla Chiesa piuttosto che un progetto
particolare. Una sola Chiesa.
Come in ogni epoca di riforma il Signore accompagna la Chiesa e il suo adattarsi ai tempi nuovi suscitando nuovi carismi o rinnovando profondamente antichi carismi. Per quei tempi detti “moderni” – e molto burrascosi – il Signore, assieme al Concilio di Trento, suscitò tra altri il carisma dei gesuiti per portare e incarnare la riforma. Quali carismi ha suscitato il Signore per portare capillarmente e incarnare il Concilio Vaticano II? In un testo molto limpido (“Juvenescit Ecclesia” 15 maggio 2016) la Congregazione per la Dottrina della Fede spiega questo modo di agire costante del Signore nella Chiesa. La Chiesa è un corpo vivo che, dalla stessa unica radice, evolve continuamente .
Con l’uccisione di san Giovanni Battista come siamo
lontani invece dai frutti dello Spirito Santo! Erode si dimostra superstizioso,
sballottato tra i suoi caprici e ubriachezze
e il valore della lealtà, non riferito a
Dio però, ma a ciò che penseranno gli uomini. Un disastro totale.
Prima
Lettura Lv 25, 1. 8-17
Nell'anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà.
Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse:
«Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia.
Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi.
In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti.
Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 66
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio
abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano
le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
La
terra ha dato il suo frutto.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
Canto al Vangelo Mt 5,10
Alleluia, alleluia.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
Vangelo Mt 14, 1-12
Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a
informarne Gesù.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse
ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per
questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in
prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti
gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo
morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e
piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che
avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio,
la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le
venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne
portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e
andarono a informare Gesù.
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