Religione e violenza
281. Tra le
religioni è possibile un cammino di pace. Il punto di partenza dev’essere lo
sguardo di Dio. Perché «Dio non guarda con gli occhi, Dio guarda con il cuore.
E l’amore di Dio è lo stesso per ogni persona, di qualunque religione sia. E se
è ateo, è lo stesso amore. Quando arriverà l’ultimo giorno e ci sarà sulla
terra la luce sufficiente per poter vedere le cose come sono, avremo parecchie
sorprese!».[278]
282. Anche «i
credenti hanno bisogno di trovare spazi per dialogare e agire insieme per il
bene comune e la promozione dei più poveri. Non si tratta di renderci tutti
più light o di nascondere le convinzioni proprie, alle quali
siamo più legati, per poterci incontrare con altri che pensano diversamente.
[…] Perché tanto più profonda, solida e ricca è un’identità, tanto più potrà
arricchire gli altri con il suo peculiare contributo».[279] Come
credenti ci vediamo provocati a tornare alle nostre fonti per concentrarci
sull’essenziale: l’adorazione di Dio e l’amore del prossimo, in modo tale che
alcuni aspetti della nostra dottrina, fuori dal loro contesto, non finiscano
per alimentare forme di disprezzo, di odio, di xenofobia, di negazione
dell’altro. La verità è che la violenza non trova base alcuna nelle convinzioni
religiose fondamentali, bensì nelle loro deformazioni.
284. Talvolta la
violenza fondamentalista viene scatenata in alcuni gruppi di qualsiasi
religione dall’imprudenza dei loro leader. Tuttavia, «il
comandamento della pace è inscritto nel profondo delle tradizioni religiose che
rappresentiamo. […] Come leader religiosi siamo chiamati ad
essere veri “dialoganti”, ad agire nella costruzione della pace non come
intermediari, ma come autentici mediatori. Gli intermediari cercano di fare
sconti a tutte le parti, al fine di ottenere un guadagno per sé. Il mediatore,
invece, è colui che non trattiene nulla per sé, ma si spende generosamente,
fino a consumarsi, sapendo che l’unico guadagno è quello della pace. Ciascuno
di noi è chiamato ad essere un artigiano della pace, unendo e non dividendo,
estinguendo l’odio e non conservandolo, aprendo le vie del dialogo e non
innalzando nuovi muri!».[283]
[278] Dal film Papa Francesco. Un uomo di parola. La speranza è un
messaggio universale, di Wim Wenders (2018).
[279] Esort. ap. postsin. Querida Amazonia (2 febbraio 2020), 106.
[280] Omelia nella S. Messa, Colombo – Sri Lanka (14 gennaio 2015): AAS 107 (2015), 139.
[281] Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza
comune, Abu Dhabi (4 febbraio 2019): L’Osservatore
Romano, 4-5 febbraio 2019, p. 7.
[282] Discorso alle Autorità, Sarajevo – Bosnia-Erzegovina (6 giugno 2015): L’Osservatore Romano, 7 giugno 2015, p.
7.
[283] Discorso ai partecipanti all’Incontro internazionale per la pace promosso
dalla Comunità di Sant’Egidio (30 settembre 2013): Insegnamenti, I, 2 (2013), 301-302.
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