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venerdì 30 luglio 2021

DOTTORE DELLA CHIESA: NON E' UNA VITA TRANQUILLA / S. Pietro Crisologo, 30 luglio.

 

Dottori e Confessori sulla breccia,
il popolo dietro, protetto ma unito a loro.

San Pietro Crisologo (Pietro dalla Parola d’oro), vescovo di Ravenna dal 424, è uno di quelli che hanno approfondito la verità elaborando una cultura cristiana. Dopo l’annuncio del kerigma, il dono spirituale che cambia tutta la vita, dopo il sorgere di comunità che vivono la gioia e la forza della risurrezione, lo sguardo si allarga sempre di più sul mistero di Cristo e sulle sue conseguenze per la vita individuale e sociale, in una società che si considera tutta cristiana. Sono i Padri e Dottori della Chiesa, dal cui tesoro attingiamo ancora oggi con gratitudine.

Forse la loro vita fu una vita serena di studiosi, mentre Mosè, e soprattutto Gesù che vediamo oggi contestato nel suo villaggio, hanno subito dure lotte? No! Combatterono come Gesù che fu crocifisso perché scandalosamente fuori dagli schemi dei ben pensanti e dalla quiete dei potenti. La rivelazione di Gesù è la sua stessa vita, la sua stessa carne: Dio è crocifisso! Non basta però stare fuori dagli schemi per essere nella verità. E anche se le basi della verità sono oggi ben definite, la Chiesa e il mondo hanno bisogno di tanti "dottori nella Chiesa" come Pietro Crisologo, di tanti cristiani come Castrese l’Africano che mise in gioco la sua vita per la verità cattolica e venne a portarla in particolare fino alla nostra cara Marano. A Marano ci vogliono Dottori e Confessori della fede affinché la verità che salva non sia dimenticata, e neppure sia sostituita da altre “verità” che non salvano. Dobbiamo lottare nella verità, a 360 gradi. Ci vogliono per una generazione ancora battezzata ma che non sa nulla di cristianesimo, che segue chi vuole travolgere i valori mettendo psicologismi e sociologismi al di sopra della verità rivelata. Ci vogliono per la minoranza che difende le sue credenze senza conoscere la verità. Ieri su internet ho trovato di un gruppo che si chiama “Il Papa è Benedetto XVI” un post che titolava “secondo Bergoglio, la Croce è una pazzia, e Gesù si è annientato (bestemmia)” LEGGETE QUI: (Omelia, Casa Santa Marta 29 febbraio 2016). È impressionante che dal 2016 nessuno sia andato a leggere la Scrittura e abbia ritirato questo post, magari chiedendo scusa!  Quello che predica il nostro Papa per qualcuno sono eresie, mentre egli ripete quanto afferma la Parola di Dio: noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani”; (1Cor 1:23, vedi tutto il brano 1 Cor 1, 17-23 e altri brani). Gesù annientò se stesso davvero, non solo spogliandosi della sua divinità per essere uomo, servo, ma ancora si umiliò nell’obbedienza della croce! (Filippesi 2,1-11). È desolante che anche in parrocchia ci siano persone che hanno dato corda a simili attacchi a papa Francesco: sono attacchi al cuore stesso della fede cristiana, sia perché attacchi al Papa, pietra di unità per tutti noi, sia perché attacchi alle verità fondamentali della speranza cristiana.

 

Prima Lettura  Lv 23, 1, 4-11.15-16. 27. 34b-37
Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre.

Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Queste sono le solennità del Signore, le riunioni sacre che convocherete nei tempi stabiliti.
Il primo mese, al quattordicesimo giorno, al tramonto del sole sarà la Pasqua del Signore; il quindici dello stesso mese sarà la festa degli Àzzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Nel primo giorno avrete una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile».
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: “Quando sarete entrati nella terra che io vi do e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto. Il sacerdote eleverà il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote lo eleverà il giorno dopo il sabato.
Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno in cui avrete portato il covone per il rito di elevazione, conterete sette settimane complete. Conterete cinquanta giorni fino all’indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione.
Il decimo giorno del settimo mese sarà il giorno dell’espiazione; terrete una riunione sacra, vi umilierete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.
Il giorno quindici di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne per sette giorni in onore del Signore. Il primo giorno vi sarà una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L’ottavo giorno terrete la riunione sacra e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile.
Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre, per presentare al Signore sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libagioni, ogni cosa nel giorno stabilito”».
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 80
Esultate in Dio, nostra forza.

Intonate il canto e suonate il tamburello,
la cetra melodiosa con l’arpa.
Suonate il corno nel novilunio,
nel plenilunio, nostro giorno di festa.

Questo è un decreto per Israele,
un giudizio del Dio di Giacobbe,
una testimonianza data a Giuseppe,
quando usciva dal paese d’Egitto.

Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto

Canto al Vangelo 
  1 Pt 1,25
Alleluia, alleluia.

La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
Alleluia.

Vangelo  
 
Mt 13, 54-58
Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
 

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