Giacobbe benedice i suoi figli prima di morire. |
Giacobbe riposerà nella tomba di famiglia, in
quel pezzettino di Terra Promessa comprato da Abramo per seppellire Sara. Giuseppe
invece, no. Egli dovrà restare in Egitto di cui è uno dei dignitari più importanti. D'altronde la
sua famiglia sta prosperando in Egitto! Eppure egli guarda verso la Terra
Promessa da Dio ai suoi padri. Lui sa che tutta la sua vicenda è stata il mezzo
scelto da Dio per salvare il popolo eletto e farne un segno per l’Egitto
potente e idolatra, ma questo è solo un passaggio. Egli sa che i doni di Dio sono per sempre, mentre i progetti umani non sono sicuri. Conta la promessa di Dio, il
suo piano.
Quante volte invece vogliamo “sederci”, cercare da Dio
solo delle grazie per stare meglio, senza nemmeno l’idea di un cammino, di un
progetto di Dio su di noi. Se sto bene in Egitto, perché non rimanere in Egitto,
chiedendo aiuto a Dio per quello che mi serve?
Anche dall’esilio, tornò solo un piccolo resto. Ma è
quel resto che ha portato avanti la salvezza del mondo.
Oppure, forte del mio successo mi metto al posto di Dio.
Giuseppe se n’è ben guardato. Aspirava ad una patria migliore (Vedi Ebrei
11,4). Il mondo combatte chi non si adegua, ma Gesù ci incoraggia: in questa lotta, Dio rimane il Signore e non abbandona i suoi eletti.
Prima
Lettura Gn 49,29-33; 50,15-26
Dio verrà a visitarvi e vi farà uscire da questa terra.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Giacobbe diede quest’ordine ai suoi figli: «Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l’Ittita, nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nella terra di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l’Ittita come proprietà sepolcrale. Là seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia. La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso è stata acquistata dagli Ittiti». Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli, ritrasse i piedi nel letto e spirò, e fu riunito ai suoi antenati.
Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era morto, e dissero: «Chissà se Giuseppe non ci tratterà da nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?». Allora mandarono a dire a Giuseppe: «Tuo padre prima di morire ha dato quest’ordine: “Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male!”. Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!». Giuseppe pianse quando gli si parlò così.
E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: «Eccoci tuoi schiavi!». Ma Giuseppe disse loro: «Non temete. Tengo io forse il posto di Dio? Se voi avevate tramato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò parlando al loro cuore.
Giuseppe con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; egli visse centodieci anni. Così Giuseppe vide i figli di Èfraim fino alla terza generazione e anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questa terra, verso la terra che egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe». Giuseppe fece giurare ai figli d’Israele così: «Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa».
Giuseppe morì all’età di centodieci anni.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Voi che cercate Dio, fatevi coraggio.
Rendete
grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi
del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Voi,
stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Canto al Vangelo 1Pt 4,14
Alleluia, alleluia.
Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.
Vangelo Mt 10, 24-33
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo
signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il
servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa,
quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà
svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle
tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi
annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di
uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far
perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà
a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo
sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò
davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli
uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
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