Nella situazione che viviamo oggi nel mondo e in Italia in particolare, queste affermazioni di papa Francesco sul posto di Dio, delle religioni, nella vita pubblica sono molto chiare e meritano profonda riflessione. Il Vangelo non è un progetto di partito, non è una legge, ma questo non significa che deve rimanere nelle sagrestie o nella sfera privata. Il Vangelo è un progetto per TUTTO L'UOMO E TUTTI GLI UOMINI (Paolo VI), è uno Spirito che non si rifugia nello spiritualismo, ma parte dall'uomo, dalla persona e dalle sue relazioni (con Dio fonte e fondamento di ogni vita, con se stessi, con il prossimo: famiglia, conoscenti, popolo, con ogni vivente e con tutto il creato) e "fermenta TUTTA la pasta".
Cercare Dio con cuore sincero ci aiuta a riconoscerci compagni di strada. |
274. A partire
dalla nostra esperienza di fede e dalla sapienza che si è andata accumulando
nel corso dei secoli, imparando anche da molte nostre debolezze e cadute, come
credenti delle diverse religioni sappiamo che rendere presente Dio è un bene
per le nostre società. Cercare Dio con cuore sincero, purché non lo offuschiamo
con i nostri interessi ideologici o strumentali, ci aiuta a riconoscerci
compagni di strada, veramente fratelli. Crediamo che «quando, in nome di
un’ideologia, si vuole estromettere Dio dalla società, si finisce per adorare
degli idoli, e ben presto l’uomo smarrisce sé stesso, la sua dignità è
calpestata, i suoi diritti violati. Voi sapete bene a quali brutalità può
condurre la privazione della libertà di coscienza e della libertà religiosa, e
come da tale ferita si generi una umanità radicalmente impoverita, perché priva
di speranza e di riferimenti ideali».[263]
276. Per queste
ragioni, benché la Chiesa rispetti l’autonomia della politica, non relega la
propria missione all’ambito del privato. Al contrario, «non può e non deve
neanche restare ai margini» nella costruzione di un mondo migliore, né
trascurare di «risvegliare le forze spirituali»[266] che
possano fecondare tutta la vita sociale. È vero che i ministri religiosi non
devono fare politica partitica, propria dei laici, però nemmeno possono
rinunciare alla dimensione politica dell’esistenza[267] che
implica una costante attenzione al bene comune e la preoccupazione per lo
sviluppo umano integrale. La Chiesa «ha un ruolo pubblico che non si esaurisce
nelle sue attività di assistenza o di educazione» ma che si adopera per la
«promozione dell’uomo e della fraternità universale».[268] Non
aspira a competere per poteri terreni, bensì ad offrirsi come «una famiglia tra
le famiglie – questo è la Chiesa –, aperta a testimoniare […] al mondo odierno
la fede, la speranza e l’amore verso il Signore e verso coloro che Egli ama con
predilezione. Una casa con le porte aperte. La Chiesa è una casa con le porte
aperte, perché è madre».[269] E
come Maria, la Madre di Gesù, «vogliamo essere una Chiesa che serve, che esce
di casa, che esce dai suoi templi, dalle sue sacrestie, per accompagnare la
vita, sostenere la speranza, essere segno di unità […] per gettare ponti,
abbattere muri, seminare riconciliazione».[270]
[263] Discorso ai leader di altre religioni e altre denominazioni cristiane, Tirana – Albania (21 settembre 2014): Insegnamenti,
II, 2 (2014), 277.
[264] Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza
comune, Abu Dhabi (4 febbraio 2019), L’Osservatore
Romano, 4-5 febbraio 2019, p. 6.
[265] Esort. ap. Evangelii
gaudium (24
novembre 2013), 256: AAS 105 (2013), 1123.
[266] Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est (25 dicembre 2005), 28: AAS 98
(2006), 240.
[267] «L’essere umano è un animale politico» (Aristotele, Politica,
1253a 1-3).
[268] Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), 11: AAS 101
(2009), 648.
[269] Discorso alla comunità cattolica, Rakovsky –
Bulgaria (6 maggio 2019): L’Osservatore
Romano, 8 maggio 2019, p. 9.
[270] Omelia nella S. Messa, Santiago di Cuba (22 settembre 2015): AAS 107 (2015), 1005.
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