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giovedì 1 luglio 2021

FRATELLI TUTTI / 93. Dio ci aiuta a a riconoscerci compagni di strada

 Nella situazione che viviamo oggi nel mondo e in Italia in particolare, queste affermazioni di papa Francesco sul posto di Dio, delle religioni, nella vita pubblica sono molto chiare e meritano profonda riflessione. Il Vangelo non è un progetto di partito, non è una legge, ma questo non significa che deve rimanere nelle sagrestie o nella sfera privata. Il Vangelo è un progetto per TUTTO L'UOMO E TUTTI GLI  UOMINI (Paolo VI), è uno Spirito che non si rifugia nello spiritualismo, ma parte dall'uomo, dalla persona e dalle sue relazioni (con Dio fonte e fondamento di ogni vita, con se stessi, con il prossimo: famiglia, conoscenti, popolo, con ogni vivente e con tutto il creato) e "fermenta TUTTA la pasta".

Cercare Dio con cuore sincero
ci aiuta a riconoscerci compagni di strada.

274. A partire dalla nostra esperienza di fede e dalla sapienza che si è andata accumulando nel corso dei secoli, imparando anche da molte nostre debolezze e cadute, come credenti delle diverse religioni sappiamo che rendere presente Dio è un bene per le nostre società. Cercare Dio con cuore sincero, purché non lo offuschiamo con i nostri interessi ideologici o strumentali, ci aiuta a riconoscerci compagni di strada, veramente fratelli. Crediamo che «quando, in nome di un’ideologia, si vuole estromettere Dio dalla società, si finisce per adorare degli idoli, e ben presto l’uomo smarrisce sé stesso, la sua dignità è calpestata, i suoi diritti violati. Voi sapete bene a quali brutalità può condurre la privazione della libertà di coscienza e della libertà religiosa, e come da tale ferita si generi una umanità radicalmente impoverita, perché priva di speranza e di riferimenti ideali».[263]

275. Va riconosciuto come «tra le più importanti cause della crisi del mondo moderno vi siano una coscienza umana anestetizzata e l’allontanamento dai valori religiosi, nonché il predominio dell’individualismo e delle filosofie materialistiche che divinizzano l’uomo e mettono i valori mondani e materiali al posto dei principi supremi e trascendenti».[264] Non è accettabile che nel dibattito pubblico abbiano voce soltanto i potenti e gli scienziati. Dev’esserci uno spazio per la riflessione che procede da uno sfondo religioso che raccoglie secoli di esperienza e di sapienza. «I testi religiosi classici possono offrire un significato destinato a tutte le epoche, posseggono una forza motivante», ma di fatto «vengono disprezzati per la ristrettezza di visione dei razionalismi».[265]

276. Per queste ragioni, benché la Chiesa rispetti l’autonomia della politica, non relega la propria missione all’ambito del privato. Al contrario, «non può e non deve neanche restare ai margini» nella costruzione di un mondo migliore, né trascurare di «risvegliare le forze spirituali»[266] che possano fecondare tutta la vita sociale. È vero che i ministri religiosi non devono fare politica partitica, propria dei laici, però nemmeno possono rinunciare alla dimensione politica dell’esistenza[267] che implica una costante attenzione al bene comune e la preoccupazione per lo sviluppo umano integrale. La Chiesa «ha un ruolo pubblico che non si esaurisce nelle sue attività di assistenza o di educazione» ma che si adopera per la «promozione dell’uomo e della fraternità universale».[268] Non aspira a competere per poteri terreni, bensì ad offrirsi come «una famiglia tra le famiglie – questo è la Chiesa –, aperta a testimoniare […] al mondo odierno la fede, la speranza e l’amore verso il Signore e verso coloro che Egli ama con predilezione. Una casa con le porte aperte. La Chiesa è una casa con le porte aperte, perché è madre».[269] E come Maria, la Madre di Gesù, «vogliamo essere una Chiesa che serve, che esce di casa, che esce dai suoi templi, dalle sue sacrestie, per accompagnare la vita, sostenere la speranza, essere segno di unità […] per gettare ponti, abbattere muri, seminare riconciliazione».[270]

[263] Discorso ai leader di altre religioni e altre denominazioni cristiane, Tirana – Albania (21 settembre 2014): Insegnamenti, II, 2 (2014), 277.

[264] Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, Abu Dhabi (4 febbraio 2019), L’Osservatore Romano, 4-5 febbraio 2019, p. 6.

[265] Esort. ap. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), 256: AAS 105 (2013), 1123.

[266] Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est (25 dicembre 2005), 28: AAS 98 (2006), 240.

[267] «L’essere umano è un animale politico» (Aristotele, Politica, 1253a 1-3).

[268] Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), 11: AAS 101 (2009), 648.

[269] Discorso alla comunità cattolica, Rakovsky – Bulgaria (6 maggio 2019): L’Osservatore Romano, 8 maggio 2019, p. 9.

[270] Omelia nella S. Messa, Santiago di Cuba (22 settembre 2015): AAS 107 (2015), 1005.

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