Il popolo non vede oltre le apparenze
e appena queste sono meno favorevoli, si scoraggia davvero, mormora e invoca la morte: Ok
siamo stati liberati dalla schiavitù e avevamo tanto pregato per questo, tanto chiesto aiuto, ma non per
trovarci in un deserto!… Volevamo essere aiutati ma in un altro modo. A questo punto, sarebbe stato meglio se il Signore ci
avesse uccisi tutti mentre avevamo la pancia piena, in Egitto.
È difficile far entrare l’idea di
un cammino, di un progetto, di un affidarsi giorno dopo giorno al Signore. E il
demonio ha buon gioco di invadere i pensieri per le condizioni difficili del presente e ancora
di più con le prospettive di futuro, mentre il Signore ha per noi progetti di
pace e non di sventura.
Il Vangelo porta a riflessioni simili con la parabola del seminatore. Una parabola fondamentale. Per questo motivo è la prima raccontata da san Marco nel suo Vangelo. Il seme è la Parola di Dio. Se un terreno non è seminato con buon seme rimane sterile o ci crescono le erbacce. Se il seme è la Parola di Dio perché ancora tanta assenza di Parola di Dio nella vita dei battezzati? spesso nella stessa pastorale?
E il seme deve crescere. Conosciamo tutti la
storiella. Uno scopre il “Negozio della Felicità”, entra incuriosito e trova
nientemeno che un angelo a servire. – Cosa vendete qui? – Non vendiamo nulla, è
tutto gratuito, e abbiamo tutto perché tu e la tua famiglia siate felici. – Avete
la pace? Ho tanto bisogno di pace! – Certamente! – E la pazienza, la bontà, la
mitezza, la gioia, … - Tutto questo l’abbiamo.
– Allora prendo tutto questo e anche … Sorpresa di quell’uomo quando si vede porre
sul bancone piccoli sacchetti. – Certo, dice l’angelo, noi diamo i semi, sei tu
che li devi far crescere.
Prima
Lettura Es 16, 1-5. 9-15
Io sto per far piovere pane dal cielo per voi.
Dal libro dell'Ésodo
Gli Israeliti levarono le tende da Elìm e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elìm e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dalla terra d’Egitto.
Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che avranno raccolto ogni altro giorno».
Mosè disse ad Aronne: «Da’ questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: “Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!”». Ora, mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco, la gloria del Signore si manifestò attraverso la nube.
Il Signore disse a Mosè: «Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio”».
La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra.
Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 77
Diede loro pane dal cielo.
Nel
loro cuore i figli d'Israele tentarono Dio,
chiedendo cibo per le loro brame;
mormorarono contro Dio dicendo:
«Potrà forse Dio preparare una mensa nel deserto?».
Nel
loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per la loro gola.
Parlarono contro Dio,
dicendo: «Sarà capace Dio
di preparare una tavola nel deserto?».
Diede
ordine alle nubi dall’alto
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo.
L’uomo
mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
Scatenò nel cielo il vento orientale,
con la sua forza fece soffiare il vento australe.
Su di loro
fece piovere carne come polvere
e uccelli come sabbia del mare,
li fece cadere in mezzo ai loro accampamenti,
tutt’intorno alle loro tende.
Canto al Vangelo Mt 13
Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Mt 13, 1-9
Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.
Dal
vangelo secondo Matteo
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui
tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la
folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì
a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli
uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non
c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma
quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte
cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul
terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha
orecchi, ascolti».
Nessun commento:
Posta un commento