“Appena (Israele) se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo, stretto al suo collo. (e) disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo”.
Che scena bella, straordinaria.
Giacobbe è Israele, colui che ha
lottato con Dio e con gli uomini e ha vinto, ed è appena stato rassicurato da Dio
che diventerà una grande nazione. Ma non perde i suoi sentimenti e la sua bellissima fragilità umana.
Anche noi “siamo
più che vincitori per la forza di colui che ci ha amati” (Romani 8,37). Ma questa
forza abita in un essere mortale, fragile, che deve essere prudente: “io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti
come i serpenti e semplici come le colombe”. La prudenza è per noi
stessi, per evitare sofferenze non necessarie. Il cristianesimo non è la
religione della sofferenza. Ma la prudenza è anche per gli altri, perché il
messaggio non arrivi mai come una provocazione. E se siamo docili al Signore scopriremo
davanti ai tribunali che egli ha tutto nelle sue mani e che siamo lì non da
accusati, ma da protagonisti, per rendere testimonianza della risurrezione,
uniti allo Spirito Santo.
Sembra troppe volte che l’umiltà dei cristiani si
riduca a stare defilati, modesti. Manca la consapevolezza di essere ministri
del Dio Altissimo, mandati nella vita come protagonisti, non in modo
provocatorio ma come agnelli. Ricordati che il Signore “scende con te”, ti ha
eletto per una missione.
Prima
Lettura Gn 46, 1-7. 28-30
Posso anche morire, dopo aver visto la tua faccia.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Israele levò le tende con quanto possedeva e arrivò a Bersabea, dove offrì sacrifici al Dio di suo padre Isacco.
Dio disse a Israele in una visione nella notte: «Giacobbe, Giacobbe!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché laggiù io farò di te una grande nazione. Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare. Giuseppe ti chiuderà gli occhi con le sue mani».
Giacobbe partì da Bersabea e i figli d’Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo. Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti. Egli condusse con sé in Egitto i suoi figli e i nipoti, le sue figlie e le nipoti, tutti i suoi discendenti.
Egli aveva mandato Giuda davanti a sé da Giuseppe, perché questi desse istruzioni in Gosen prima del suo arrivo. Arrivarono quindi alla terra di Gosen. Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì incontro a Israele, suo padre, in Gosen. Appena se lo vide davanti, gli si gettò al collo e pianse a lungo, stretto al suo collo. Israele disse a Giuseppe: «Posso anche morire, questa volta, dopo aver visto la tua faccia, perché sei ancora vivo».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 36
La salvezza dei giusti viene dal Signore.
Confida
nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.
Il
Signore conosce i giorni degli uomini integri:
la loro eredità durerà per sempre.
Non si vergogneranno nel tempo della sventura
e nei giorni di carestia saranno saziati.
Sta’
lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli.
La
salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati.
Canto al Vangelo Gv 16,14
Alleluia, alleluia.
Quando verrà lo Spirito della verità,
vi guiderà a tutta la verità,
e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Alleluia.
Vangelo Mt 10, 16-23
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i
serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi
flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e
re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi
consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà
dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è
lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si
alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a
causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi
dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il
Figlio dell’uomo».
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