Quando mi interrogavo sul Vangelo, mi colpiva di trovare scritte le debolezze degli stessi apostoli, i rimproveri di Gesù a loro incontro. Mi sembrava un indizio di
autenticità molto forte. Più tardi, studiando l’Islam, ho visto che coloro che presero
rapidamente le redini del nuovo impero, si professavano credenti dal primo giorno,
anche se fino all’ultimo erano rimasti alla Mecca mentre il Profeta doveva
emigrare verso Medina. L’accusa di se stessi è un frutto caratteristico della presenza
dello Spirito Santo anche se è rara anche nella Chiesa.
Ringrazio quindi Tommaso perché il Vangelo mi mostra la sua debolezza, ma soprattutto perché, non credendo ancora, ha voluto andare fino in fondo. Andiamo anche noi fino in fondo. Una vita bella non si costruisce senza convinzioni solide e pacificate. E il mondo ha bisogno della testimonianza dei cristiani.
San Paolo scrive qualche decennio soltanto dopo la Risurrezione con una chiarezza impressionante (1° lettura). È segno di un incontro reale col Cristo vivente, alimentato giorno dopo giorno. Troppe volte ci accontentiamo dei primi incontri che hanno segnato la nostra conversione al Signore. Sono un tesoro insostituibile che ha tracciato il nostro cammino. Ma il Signore è il Signore dell’oggi, non si ferma nella sua generosità e novità. Anche chi vive periodi di aridità, fino alla notte della fede, non sente più nulla ma vede il Signore agire nella sua vita e nell’opera che gli è stata affidata.
Prima
Lettura Ef 2, 19-22
Edificati sopra il fondamento degli
apostoli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù.
In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 116
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il
Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo
amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Canto al Vangelo Gv 20,29
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.
Vangelo Gv 20, 24-29
Mio Signore e mio Dio!
Dal
Vangelo secondo Giovanni
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse
loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito
nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche
Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua
mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose
Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu
hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
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