Giuseppe venduto dai fratelli. |
Più di ieri ancora, la liturgia ci fa fare un salto impressionante, portandoci direttamente all'età matura di Giuseppe, figlio di Giacobbe.
Per chi non conoscesse la sua storia, i suoi fratelli erano invidiosi di lui, fino all’odio. Per un pelo non lo uccidono ma lo vendono a mercanti di schiavi, facendolo credere morto al loro padre. Dopo tanti anni si ritrovano davanti a
Giuseppe diventato vice re d’Egitto senza riconoscerlo. Egli approfitta del loro stato
di bisogno per metterli alla prova. Ed ecco che viene fuori una verità umana
fondamentale: sono prigionieri del loro senso di colpa per aver tradito il fratello e interpretano gli eventi della loro vita successiva alla
luce di questo senso di colpa. Dicono: "per questo ci ha colpito questa angoscia!". Infatti anche “Gesù
rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo
del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi
resta sempre;” (Gv 8:34-35). Senza Dio che li
salva, sono condannati definitivamente. Quanti calvari di persone che vivono
anni e anni con un peso sulla coscienza che li condiziona ogni giorno. Il condizionamento
peggiore è quello di soffocare la voce della coscienza, che rende insensibile.
Invece, fin dall’inizio, Dio ha
permesso questa storia per una salvezza più grande, anche la tua, se torni a
Lui. Affida al suo potere i tuoi spiriti impuri, ogni tua malattia e infermità. Il
suo Regno è vicino.
Ci sono anche i ciarlatani e i truffatori (spirituali o meno) che approfittano del senso di colpa della gente per mandare messaggi del tipo: "se condividi il mio post, ti arriverà un miracolo, La Madonna ti farà una grazia, se non lo fai ci sarà una disgrazia per te". Per favore! Questo non ha nulla a che vedere con la fede. C'è un solo Signore e non opera in questo modo.
Prima
Lettura Gn 41, 55-57; 42, 5-7. 17-24a
Su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello; per questo
ci ha colpiti quest’angoscia.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, tutta la terra d’Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». La carestia imperversava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e lo vendette agli Egiziani. La carestia si aggravava in Egitto, ma da ogni paese venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra. Arrivarono i figli d’Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c’era la carestia.
Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l’estraneo verso di loro e li tenne in carcere per tre giorni.
Il terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono.
Si dissero allora l’un l’altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest’angoscia».
Ruben prese a dir loro: «Non vi avevo detto io: “Non peccate contro il ragazzo”? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue». Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l’interprete.
Allora egli andò in disparte e pianse.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 32
Su di noi, Signore, sia il tuo amore.
Lodate
il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate.
Il
Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Ecco,
l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
Canto al Vangelo Mc 1,15
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.
Vangelo Mt 10, 1-7
Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede
loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni
infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo
fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e
Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo;
Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e
non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore
perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno
dei cieli è vicino».
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