279. Come
cristiani chiediamo che, nei Paesi in cui siamo minoranza, ci sia garantita la
libertà, così come noi la favoriamo per quanti non sono cristiani là dove sono
minoranza. C’è un diritto umano fondamentale che non va dimenticato nel cammino
della fraternità e della pace: è la libertà religiosa per i credenti di tutte
le religioni. Tale libertà manifesta che possiamo «trovare un buon accordo tra
culture e religioni differenti; testimonia che le cose che abbiamo in comune
sono così tante e importanti che è possibile individuare una via di convivenza
serena, ordinata e pacifica, nell’accoglienza delle differenze e nella gioia di
essere fratelli perché figli di un unico Dio».[275]
280. Nello
stesso tempo, chiediamo a Dio di rafforzare l’unità nella Chiesa, unità
arricchita da diversità che si riconciliano per l’azione dello Spirito Santo.
Infatti «siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo» (1
Cor 12,13), dove ciascuno dà il suo apporto peculiare. Come diceva
Sant’Agostino, «l’orecchio vede attraverso l’occhio, e l’occhio ode attraverso
l’orecchio».[276] È
urgente inoltre continuare a dare testimonianza di un cammino di incontro tra
le diverse confessioni cristiane. Non possiamo dimenticare il desiderio
espresso da Gesù: che «tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21).
Ascoltando il suo invito, riconosciamo con dolore che al processo di
globalizzazione manca ancora il contributo profetico e spirituale dell’unità
tra tutti i cristiani. Ciò nonostante, «pur essendo ancora in cammino verso la
piena comunione, abbiamo sin d’ora il dovere di offrire una testimonianza
comune all’amore di Dio verso tutti, collaborando nel servizio all’umanità».[277]
[274] S. Paolo VI, Lett.
enc. Ecclesiam suam (6 agosto 1964), 101: AAS 56 (1964), 650.
[275] Discorso alle Autorità palestinesi, Betlemme –
Palestina (25 maggio 2014): Insegnamenti,
II, 1 (2014), 597.
[276] Enarrationes in
Psalmos, 130, 6: PL 37, 1707.
[277] Dichiarazione congiunta del Santo Padre Francesco e del Patriarca Ecumenico
Bartolomeo I, Gerusalemme (25 maggio 2014), 5: L’Osservatore Romano, 26-27 maggio
2014, p. 6.
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