Con Amos, un umile pecoraro, la Chiesa ci ricorda che Dio sceglie
i suoi profeti come vuole e tutta la stima che la Chiesa ha per l’istruzione
(Ora et labora et lege: prega e lavora e leggi, medita, dicono i benedettini che
festeggiano oggi il Patriarca Benedetto) non sarebbe niente senza lo Spirito
Santo, senza l’unzione di Dio.
Ogni battezzato è, in forza del suo stesso battesimo,
“sacerdote, re e profeta”. Dio non sceglie saputelli, né presuntuosi, e sceglie
anche persone di grandissima cultura, ma la loro profezia dipende dalla
chiamata particolare e dalla docilità allo Spirito Santo.
Cosa annunciano i profeti? Quante persone pensano di
avere molta fede e vogliono pure convertire gli altri, ma quando li interroghi
su cosa è la fede cominciano ad essere esitanti e confusi. San Paolo ricorda agli Efesini che sono stati scelti prima della creazione del mondo!!!! Sono figli del
Gran Re. Da sempre sono un progetto d’amore di Dio! Dio ha riservato loro una vita di comunione con lui e di
benedizione, in attesa della piena redenzione, della glorificazione in
paradiso. Intanto hanno una missione: annunciare questo amore agli altri, con la
testimonianza della vita e della parola.
Gesù manda i dodici in missione.
Vengono da un’esperienza cocente: i compaesani di Nazareth hanno ricevuto molto male il maestro. Quindi l’evangelizzazione non nasce dal desiderio di successo, di numeri, di adesioni, dal desiderio di inquadrare, assoggettare le persone o riformare la società con un progetto politico (tante volte la religione è messa al servizio del Potere! Nella prima lettura la predicazione di Amos disturba perché Betel è il Santuario del Re e deve servire al suo prestigio e alla sua politica). Evangelizzare nasce dal cuore di Dio, dalla necessità d’amore di trasmettere ciò che io ho ricevuto gratuitamente: l’amore di Dio.
Gesù li manda a due a due. Un’esperienza comunitaria,
sono mandati da una comunità e vivono la comunità mentre evangelizzavano.
Gesù li vuole leggeri. Essere senza bagagli, “senza armi”, manifesta che credo in Dio che ama, governa, provvede. E questo è già un preannuncio.
Ed è una prova continua per l’evangelizzatore che il Dio che annuncia, è
realmente presente. Venticinque anni senza soldi con i Frati Minori Rinnovati sono stati un’esperienza di fede concreta di cui posso soltanto ringraziare Dio
e loro, questi frati coraggiosi che mi hanno formato e san Francesco che li ha
ispirati. È stata un’esperienza di gioia, in una povertà reale, dove ogni cosa era
un regalo di Dio e senza mancare mai del necessario, mi ha insegnato tanto.
Prima
Lettura Am 7, 12-15
Và,
profetizza al mio popolo.
Dal libro del profeta Amos
In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno».
Amos rispose ad Amasìa e disse:
«Non ero profeta né figlio di profeta;
ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro.
Il Signore mi prese,
mi chiamò mentre seguivo il gregge.
Il Signore mi disse:
Va’, profetizza al mio popolo Israele».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 84
Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Ascolterò
che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e
verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il
Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Seconda Lettura Ef 1, 3-14
In lui ci ha
scelti prima della creazione del mondo.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
[Benedetto Dio, Padre
del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.]
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche voi,
dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza,
e avere in esso creduto,
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione
di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.
Canto al Vangelo Ef 1,17-18
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.
Vangelo Mc 6, 7-13
Prese a
mandarli.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava
loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio
nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di
calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete
partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero,
andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per
loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti
demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
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