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Una delle numerose chiese trasformata in abitazione privata |
Già tempo fa si diceva che la Chiesa Cattolica in Francia era diventata irrilevante sul piano culturale. Anche non credenti constatavano che la “scomparsa della Chiesa Cattolica aveva lasciato un vuoto grande”. Infatti in regime di cristianità, Potere e Chiesa camminano insieme perché il Cattolicesimo è la religione ufficiale, o almeno della maggioranza della popolazione. C'è allora un sentire diffuso che orienta le persone verso valori considerati “normali”, c'è la facilità di procurarsi testi cattolici, se ne parla nei mezzi di comunicazione. Quando i cattolici diventano minoranza, “normali” diventano invece i valori non cattolici perché ci crede la maggioranza e sono veicolati dai Media. Infatti la massa è in qualche modo un gregge e gli individui seguono il gregge. Si considera che in Francia siamo già alla terza generazione di persone distaccate di fatto dalla religione cristiana, anche se sono ancora battezzati o i loro genitori erano battezzati.
Ma questa situazione non è solo della Francia o dell’Europa del Nord. Oggi tra noi molti sono cattolici solo per “tradizione”, hanno ricevuto il battesimo e la prima comunione, ma anche se si sentono sinceramente credenti, di fatto, la loro fede è solo sentimentale e non sanno nulla delle Basi della Fede e della Storia della Salvezza, non saprebbero rendere ragione della speranza cristiana (vedi 1 Pietro 3, 15). D’altra parte però ricevono continuamente messaggi, ragionamenti non cristiani dal loro ambiente, e adottano senza rendersene conto modi di pensare che non sono cristiani. Questa mattina un adulto mi chiede: “ma Pilato? chi è?” Non aveva la minima idea di ciò che Pilato potesse rappresentare. La situazione è infinitamente peggiore tra i giovani. A livello politico la situazione non è migliore. Qualcuno cerca voti tra i nostalgici delle “tradizioni italiane” più o meno anziani e impauriti per il futuro. Ma è solo per cercare voti, non per evangelizzare e convertirsi personalmente al Vangelo. E voler imporre dei valori, anche sacrosanti, dall’alto, per via di leggi, non funziona. Le recenti elezioni negli USA parlano chiaro. Il nuovo Presidente e chi lo circonda non vivono coerentemente la fede cristiana a livello personale e neppure il loro programma può dirsi cristiano anche se molti li hanno votati nella speranza che impongano leggi cristiane. Ma non si evangelizza dall’alto. Anche quando popoli colonizzati sono stati battezzati più o meno forzatamente dal nuovo potere sia in Europa che più tardi negli altri Continenti, il Cristianesimo si è radicato solo per la testimonianza e l’attività dei santi e delle persone diventate credenti che vivevano meglio grazie al Vangelo.
Molti però tra noi hanno ancora atteggiamenti mentali ereditati dalla Cristianità. È illusorio: quando la tradizione è solo un’abitudine, dona una certa sicurezza, ma se è svuotata dal valore di fede che l’ha suscitata, non incide più sulla vita morale e di solidarietà dei singoli. Diventa pian piano anacronismo, e quando sparisce lascia apparire il vuoto che finora nascondeva. In questo senso la semplice tradizione è anche controproducente perché nasconde a molti che la fede autentica è assente.
Purtroppo siccome le abitudini hanno una forza di inerzia e affettiva grande, che non c'è nel gregge il desiderio della conversione, si cuciono man mano tante toppe all’abito vecchio. Si fanno tanti programmi appoggiati sull’umano e non radicati nel Vangelo. C'è chi dice che bisogna ripartire dai bambini, chi dai giovani, chi dalle famiglie, chi dalla politica, ecc. C'è chi dice che oggi non si può annunciare tutta la verità del Vangelo perché troppo difficile per l’uomo moderno, oppure bisogna cambiare l’insegnamento della Scrittura perché i tempi sono cambiati …. Qual è la migliore strategia? (segue…)
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