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sabato 19 giugno 2021

SE E' NECESSARIO VANTARSI, MI VANTERO' DELLA MIA DEBOLEZZA / venerdì XI sett. T.O.

 


Anche al tempo di san Paolo c'erano dei “superapostoli” che usavano il Vangelo per vantarsi, innalzarsi, magari pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure”. ( 1 Tim 1,7). San Paolo è molto duro con loro, perché turbano la comunità di Corinto inquinando la purezza della fede! Egli pensa che sia venuto il momento di chiudere loro il becco. Di fronte al loro vantarsi, egli presenta i suoi titoli: è molto più di loro in tutti i sensi, di dottrina e di impegno, di rischi e di sofferenze sofferte per Cristo. Lo è più di loro anche per le rivelazioni, le grazie mistiche. Ma la cosa sorprendente è che vuole vantarsi invece della sua debolezza. Questo è il Mistero e la via di Cristo, nella quale dobbiamo entrare con fiducia ma che ci trova tanto reticenti. 

 

Prima Lettura  2 Cor 11, 18. 21-30
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io.
In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza. 
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 33
Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. 

Canto al Vangelo 
 Mt 5,3 
Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

Vangelo  
 Mt 6, 19-23
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».  

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