Talità, kum! |
Nella prima lettura il libro
della Sapienza afferma che Dio non ha creato la morte! Ci porta ottimismo, ma sembra infrangersi contro
la realtà quotidiana. Ma in Cristo risorto sappiamo che Dio è il Dio della vita e non della morte, è il “Dio dei vivi e non dei morti”. In Cristo perfino la morte in croce non ha più il potere di distruggere la vita.
Infatti il Vangelo ci presenta in Gesù il Dio della vita che risana e risuscita. Invece, in tanti
modi la gente attorno a lui è “seduta
nell’ombra della morte”, vive nelle tenebre in attesa della grande luce annunciata
dai profeti.
Ma la gente desidera veramente questa grande luce?
Nel Vangelo un padre supplica Gesù di venire a salvare la sua bambina che sta morendo. Ma prima che arrivino, essa muore. Dando al suo povero padre la brutta notizia, la
gente però aggiunge un'espressione che appesantisce solo il dolore di quest'uomo: “Perché disturbi ancora il Maestro?” Quanta negatività in questa frase che vorrebbe forse essere educata, segno di rispetto per Gesù, ma finisce di distruggere lo spirito di questa famiglia. Infatti essa significa: la morte ha vinto, siete sconfitti, forse non meritavate la grazia della guarigione di vostra figlia, ecc... Gesù vuole essere vicino al dolore di chi soffre. Invocare la sua presenza non lo disturba, né è mai inutile. Tante volte aggiungiamo gratuitamente giudizi temerari, commenti, frasi negative … che vengono dall’abbondanza del cuore. Essi dicono
che non siamo pronti all’accoglienza della Buona Notizia, siamo chiusi nella morte.
Il Vangelo nota che la gente faceva “trambusto e … piangeva e urlava forte”. Era disperata. Ma oggi, nei
funerali, celebriamo con chiarezza la Risurrezione? Il dolore di fronte alla morte e al distacco che essa
provoca è naturale e anche Gesù l'ha provato, ma si tratta di avere una fede viva che vada al di là, che sia più forte del buio della morte! “Non disperatevi più come fanno i pagani” dice san Paolo. Siamo tutti battezzati nella morte e la risurrezione di Gesù! Invece, quando Gesù annuncia alla gente che la bambina dorme soltanto, invece di rianimarsi, essi “lo deridevano”. Il loro spirito era chiuso nella morte. Così diamo noi stessi potere alla morte.
Gesù invece guarisce in modo integrale: cioè guarisce, risuscita fisicamente, ma si preoccupa anche dello ristabilire le relazioni, della pace del cuore di Giairo, di questa donna con perdite di sangue, del bisogno di cibo di questa bambina, della fede di tutti.
Lasciamoci guidare dallo spirito di vita di Gesù e non dallo spirito di morte del nemico che ci suggerisce pessimismo, fatalismo, scoraggiamento, giudizi negativi, ecc.,...
Prima
Lettura Sap 1,13-15; 2,23-24
Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo.
Dal libro della Sapienza
Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 29
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore,
perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al
Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi
pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Seconda Lettura 2
Cor 8,7.9.13-15
La vostra abbondanza supplisca all’indigenza
dei fratelli poveri.
Dalla
seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa,
nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi
abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era,
si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua
povertà.
Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi
sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro
indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e
vi sia uguaglianza, come sta scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò e
colui che raccolse poco non ebbe di meno».
Canto al Vangelo Cf 2Tm 1,10
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
Vangelo Mc
5, 21-43
Fanciulla, io ti dico: Àlzati!
Dal
vangelo secondo Marco
[In
quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si
radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi
della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e
lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le
mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si
stringeva intorno.]
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun
vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la
folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche
solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di
sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli
dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha
toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E
la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si
gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua
fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando [dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire:
«Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto
dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E
non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,
fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che
piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La
bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori,
prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed
entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità
kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si
alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande
stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse
di darle da mangiare.]
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