Penso di aver chiarito ieri che la Santa Sede si è proprio ben guardata da ogni ingerenza nella vita politica interna italiana. Ha solo messo in evidenza, come partner dell'Italia, il rischio che l'Italia violi un trattato internazionale firmato tra la Santa Sede e il Governo italiano e ratificato dal Parlamento italiano nel non così lontano 1984. Essa rileva il rischio di vedere cambiati unilateralmente i rapporti stabiliti insieme con l'Italia. Nulla di più normale. Se dopo accordo con qualcuno che soddisfa le due parti una di esse cambia unilateralmente le condizioni, è normale che l'altra parte abbia da ridire, oppure no... ? Il Ddl Zan nello stato attuale cambierebbe unilateralmente i rapporti stabiliti con la Santa Sede e l'Italia entrerebbe in contraddizione con sé stessa. Anzi, rischia di entrare in contraddizione con la sua propria Costituzione (e con altri Trattati Internazionali, vedi ONU ecc.). Ma questo la Santa Sede non lo dice, proprio per evitare ogni ingerenza nella politica interna italiana. Il Premier Draghi ieri ha riaffermato un'evidenza: l'Italia è uno Stato Laico e non ha nessun dovere di obbedienza alla Chiesa. Ma la Chiesa non chiedeva nessuna obbedienza; solo coerenza ai patti definiti tra contraenti liberi. Bisogna eliminare le discriminazioni, non spostarle da una parte all'altra. Questo è l'unica giustificazione delle prese di posizione della Chiesa e delle mie personali.
Qualcuno mi ha comunicato, assieme ad una sua personale introduzione, copia di una lettera di Suor Anna Monia Alfieri a "Fedez" e la rilancio.
Spero che la diffusione della lettera diventi "virale" perché "l'evangelico silenzio" dei cristiani o il "non ti curar di loro ma guarda e passa" di quelli che si nascondono ( gli ignavi, ossia i cosiddetti "struzzi") oggi non è più accettabile. Siamo (già) diventati schiavi di una minoranza che, nel nome della "democrazia", vogliono IMPORRE la loro visione (distorta) del mondo.
Un forte abbraccio a tutti
"Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Suor Anna Monia Alfieri, legale rappresentante delle scuole Marcelline italiane e membro della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della CEI, indirizzata al cantante Fedez e riferita ad alcune esternazioni di quest’ultimo:
Gentilissimo signor Federico Leonardo Lucia,
mi rivolgo a lei chiamandola per nome: mi sembra, infatti, più dignitoso e rispettoso per la sua persona. Immagino, data la sua giovane età, che lei sia fresco di studi e che a scuola, sia alla Secondaria di Primo che alla Secondaria di Secondo Grado, i suoi insegnanti di Storia le abbiano presentato (e Lei poi a casa, nel pomeriggio, abbia studiato) il Concordato Lateranense del 1929 e la sua Revisione del 1984. Certo, lei mi dirà: il Concordato del 1929 fu firmato da Mussolini. Concordo.
Quello del 1984 fu però firmato, per lo Stato italiano, da Bettino Craxi, un socialista doc, non certo un amico del Vaticano e delle sue presunte logiche di potere. Spero, quindi, che, prima di fare certe affermazioni, abbia ripreso in mano quei libri, sempre che li abbia conservati e non li abbia venduti alla fine dell’anno. Cosa lecita, ci mancherebbe, qualche soldino in più per aiutare in famiglia o da dare in beneficenza fa sempre bene! Mi creda a 46 anni, dopo tre lauree, continuo a studiare, perché avverto la responsabilità di dire parole che costruiscono. Se ciò vale per un semplice cittadino, figuriamoci per un personaggio pubblico del suo calibro, con un seguito così folto e numeroso. Ovviamente sospendo ogni giudizio, chi è senza peccato scagli la prima pietra, disse Qualcuno, ma mi permetto di fare una considerazione di metodo, solo per aiutare i nostri ragazzi ad orientarsi. Mi sembra doveroso, Lei sarà d’accordo.
Guardando il video da Lei diffuso, capisco che Lei non conosce, con dovizia di dati, i temi che intende porre all’attenzione pubblica e cioè: cosa sia uno Stato laico, cosa sia un Concordato, quale sia il tema dei sacerdoti processati con la legge del Vaticano e/o civile, quali tasse vengono pagate. Ancora, credo che Lei ignori il volontariato che centinaia di migliaia di laici, preti, suore, compiono ogni giorno. La solidarietà di cui Lei parla, in realtà, si chiama prossimità e non avviene mai a favore di telecamera. Non sappia la destra ciò che fa la sinistra, disse sempre quel Qualcuno.
Siccome sono più grande (di età naturalmente) di Lei, mi permetto di darLe un consiglio, anche se non richiesto: lo faccio in considerazione di tutti i consigli non richiesti che anche Lei offre ogni giorno, forte di un lessico forbito ed elegante dal quale traspare in tutta evidenza la sua profonda cultura e il suo alto senso civico. Se Lei desidera dare un contributo alla Res-publica – cosa lodevolissima e che, per altro, rappresenta anche un dovere per tutti i cittadini ai sensi dell’art. 2 della Costituzione – è necessario documentarsi prima di esprimersi, al fine di evitare sovrapposizioni di argomenti.
Un conto è il ddl Zan che, Le ricordo, agli artt. 4 e 7 lede il diritto alla libertà di espressione (art. 21 della Costituzione), alla libertà di insegnamento dei docenti (art. 33 della Costituzione), alla libertà di scelta educativa che spetta ai genitori, cioè a Lei e non ad altri, né Chiesa né stato (art. 30 della Costituzione). E questo è un fatto.
In merito poi alla sua preoccupazione dei danari (una preoccupazione davvero di alto profilo morale e, soprattutto, coerente con il suo stile di vita, sempre così sobrio e morigerato), La informo che, in merito alla sua affermazione “Il Vaticano non paga le tasse immobiliari e l’Italia sta violando il Concordato”, nel 2020, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica ha pagato per imposte € 5,95mln per IMU e € 2,88mln per IRES. A queste vanno aggiunte le imposte pagate da Governatorato, Propaganda fide, Vicariato di Roma, Conferenza Episcopale italiana e singoli Enti religiosi. Ovviamente è tutto documentato, fino all’ultimo centesimo. E anche questo è un fatto.
Detto questo, la libertà del singolo non può essere negata. Se vorrà rimanere sulle sue posizioni, ce ne faremo tutti una ragione. Certo ai giovani, ai quali Lei si rivolge, io suggerisco sempre di approfondire, di andare oltre la notizia.
Per amore della verità non potevo tacere.
Un augurio di ogni bene,
sr Anna Monia Alfieri"
La lettera di suor Anna Monia mi è veramente piaciuta molto, in quelle poche righe la suora con eleganza e rispetto, grazie anche alla sua profonda cultura, è riuscita a dimostrare a Fedez quanto stupide ed assurde erano le sue parole.
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