Andare alle fonti! Sapere di che cosa si
parla realmente! È un atteggiamento che dobbiamo tutti coltivare per non parlare
(e condannare eventualmente) senza sapere di che cosa parliamo. Nella morale cattolica i "giudizi temerari" sono un peccato, per il buon senso comune sono segno di superficialità, a meno che non siano fatti di proposito per nuocere …
Ecco il testo della Nota Verbale che ha
suscitato tante polemiche. Altre volte il Vaticano ha fatto osservazioni via "nota verbale" su un progetto di legge italiano. Solo che le altre volte la
cosa è rimasta riservata come deve essere, essendo soltanto un mezzo di dialogo
tra partner diplomatici per il bene comune. Il rendere pubblica questa nota è
la vera anormalità di questa volta. L’autore di questa iniziativa si nasconde ancora.
Ognuno legga il testo e arrivi da sé stesso alla propria conclusione: il modo (riservato) della Santa Sede di rilevare le criticità di questo disegno di legge, invitando a migliorarne il testo, non a sopprimerlo, era una "ingerenza inaccettabile", era senza fondamento? La Santa Sede, assieme a tutti noi, non deve forse difendere “la piena libertà di svolgere la sua missione (della Chiesa) pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale, nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica», e anche che rimanga « garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione»?
NOTA VERBALE
La Segreteria di Stato, sezione per i Rapporti con gli Stati, porge distinti
ossequi all’Ecc.ma Ambasciata d’Italia e ha l’onore di fare riferimento al
disegno di legge N.2005, recante «misure di prevenzione e contrasto della
discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere,
sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità», il cui
testo è stato già approvato dalla Camera dei Deputati il 4 novembre 2020 ed è
attualmente all’esame del Senato della Repubblica.
Al riguardo la Segreteria di Stato
rileva che alcuni contenuti dell’iniziativa legislativa — particolarmente nella
parte in cui si stabilisce la criminalizzazione delle condotte discriminatorie per
motivi «fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale,
sull’identità di genere» — avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle
libertà assicurate alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente regime
concordatario. Ci sono espressioni della Sacra Scrittura e delle tradizioni
ecclesiastiche del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano
la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa
cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione
divina.
Tale prospettiva è infatti garantita dall’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica italiana di Revisione del concordato lateranense, sottoscritto il 18 febbraio 1984. Nello specifico, all’articolo 2, comma 1, si afferma che «la Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale, nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica». All’articolo 2, comma 3, si afferma ancora che «è garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
La Segreteria di Stato auspica
pertanto che la Parte italiana possa tenere in debita considerazione le
suddette argomentazioni e trovare una diversa modulazione del testo normativo continuando
a garantire il rispetto dei Patti Lateranensi, che da quasi un secolo regolano
i rapporti tra Stato e Chiesa e ai quali la stessa Costituzione Repubblicana
riserva una speciale menzione.
La Segreteria di Stato, Sezione per i Rapporti con gli Stati, si
avvale della circostanza per rinnovare all’Ecc.ma Ambasciata d’Italia i sensi
della sua alta considerazione.
Dal Vaticano, 17 giugno 2021.
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