Hanno fecondato con il loro sangue la Chiesa. |
Festa dei Santi Pietro e Paolo. Pensiamo subito al primato di Pietro. Dono grande, indispensabile … Ma la Parola ci indica altre dimensioni indispensabili: “hanno fecondato con il loro sangue la Chiesa: … e sono diventati gli amici di Dio.” Non esercitavano solo una funzione ma erano testimoni intimi del Signore, che vivono il Vangelo e spendono la vita per cambiare il mondo intero. Hanno messo in gioco tutto, morendo nella povertà estrema di un paese straniero, rigettati dalla società di cui curavano le ferite. La Chiesa va avanti per la santità dei suoi membri, più che per la sua struttura.
La certezza della vita eterna di
Paolo ormai giunto alla fine della sua vita e confrontato con la condanna
capitale è impressionante. Lui, l’atleta di Dio, ci assicura però che la corona
è anche per tutti quelli che “hanno atteso con amore
la sua manifestazione”.
Ha
conservato la fede in molte prove e in molte situazioni in cui il discernimento
non era facile. Nella Chiesa stessa trovava opposizioni potenti e numerose. Per
tutti oggi san Paolo è l’ufficialità, è la dottrina della Chiesa, è Parola di
Dio. Difficilmente ci rendiamo conto delle situazioni di minoranza in cui è
vissuto assieme alle sue comunità e le tentazioni, le divisioni, che già esistevano
all’interno delle comunità. Abbiamo scoperto meglio ultimamente come il nostro santo
Patrono Castrese fosse stato anche lui un vescovo di minoranza, perseguitato perché
fedele ai Concili ecumenici. E mi ha sempre colpito questa riflessione nel Corano
parlando dei cristiani: “ma le sette erano discorde tra loro”. Ancora dopo secoli,
la Chiesa dava questa impressione di confusione. L’islam a modo suo vuole essere
una risposta di unità alle “discordie” su Dio. Ma dei quattro primi successori
di Maometto, i cosiddetti “califfi ben guidati”, solo uno morì nel suo letto, Abu
Bakr, perché già estremamente vecchio, gli altri furono assassinati in lotte
interne. Questo ci dà un idea dell’efficacia di questo tentativo di unità! Le
acque burrascose che attraversa la Chiesa oggi non significano che Cristo non
sia la roccia certa. Ma egli ci chiama sempre alla conversione perché il suo
sogno di amore per ogni uomo è molto più grande di tutto quello che riusciamo a
fare e perfino a pensare.
Dio
stesso salva la sua Chiesa! (Vangelo, prima lettura). Grande festa dunque, grande
gioia, grande fiducia, con grande impegno per far risplendere l’amore che ci
salva.
Antifona d'Ingresso
Sono questi i santi apostoli che nella vita terrena
hanno fecondato con il loro sangue la Chiesa:
hanno bevuto il calice del Signore,
e sono diventati gli amici di Dio.
Prima
Lettura At 12, 1-11
Ora so veramente che il Signore mi ha
strappato dalla mano di Erode.
Dagli
Atti degli Apostoli
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa.
Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era
gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli
Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a
quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire
davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente
a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo
comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due
catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il
carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella.
Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le
catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati
i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro
uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava
succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla
porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro.
Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha
mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che
il popolo dei Giudei si attendeva».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33
Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
Benedirò
il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate
con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate
a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo
del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Seconda Lettura 2 Tm 4,6-8.17.18
Ora mi resta soltanto la corona di
giustizia.
Dalla
seconda lettera di san Paolo a Timoteo
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che
io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa,
ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto,
mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno
atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare
a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così
fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo
regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Canto al Vangelo Mt 16,18
Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.
Vangelo Mt 16, 13-19
Tu sei Pietro: a te darò le chiavi del regno
dei cieli.
Dal
Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai
suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero:
«Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei
profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il
Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né
sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico:
tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli
inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli:
tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che
scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
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