La Chiesa esiste solo per evangelizzare. Lo fa con l’annuncio sempre fedele al Vangelo e con la
testimonianza che è pre-evangelizzazione. Ci sono però resistenze al Vangelo nel cuore dell’uomo. Il problema di Paolo è di annunciare
un Messia ebreo ad ebrei e pagani. Molti ebrei non accettano un Messia
crocifisso e i pagani sanno di questo. La parola di Paolo mi ha portato
speranza, luce, ma sarà vera se anche tanti capi tra gli ebrei non la accettano?
Il suo avere pochi amici e seguaci in mezzo alla maggioranza degli ebrei non è forse
il segno che è un bel parlatore ma nulla più? Altri arrivano con lettere di
presentazione ufficiali da parte di autorità, e lui, nulla. Lui dice di far
fiducia allo Spirito Santo che scrive nel profondo dei cuori. Non vuole altre presentazioni.
Certo si appoggia sulle Scritture ebraiche, ma il suo modo di interpretarle è
diverso di quello della sinagoga della città. Anzi, gira voce che “la sua setta ovunque trova opposizione”
(cf. Atti 28,22). Infatti, secondo lui l’impostazione di Dio è esattamente il
contrario di quello che insegnavano finora nella sinagoga.
Nella sinagoga dicono che se vuoi il favore di Dio devi
guadagnartelo con l’osservanza dei comandamenti. Se osservi tutti i precetti
sei giustificato. Dio è certamente il Misericordioso ma senza circoncisione, né
divieti alimentari, senza osservare le Parole di Vita date a Mosè sul Sinai, ecc.,
non sei nell’Alleanza con Lui. Pure Paolo insegna le Parole di Vita ma afferma che
la circoncisione e tante regole sono relative, e soprattutto pretende
che mai l’osservanza della Legge salverà qualcuno! È Dio che salva gratuitamente
chiunque riconosce Gesù come Messia, come Unico Signore seduto alla destra di Dio
(un uomo!) e si lascia guidare dallo Spirito che egli ha effuso da parte di Dio.
In parole povere significherebbe che tutte le mie
preghiere e i miei sacrifici, tutti i miei sforzi per avere “punti validi per la
salvezza”, diritto ad ottenere le grazie (più prego più ottengo grazie!) non servono
a nulla!? Non è giusto! Anzi, questo Gesù che annuncia Paolo non dice forse che bisogna
sforzarsi di più, che uno non si deve neppure adirare, che bisogna pregare sempre
ecc.? (Che poi è un’esigenza un po’ folle: chi ci riesce?).
Beati noi cristiani! Abbiamo Gesù, che ci dona di
poter vivere la Legge con la potenza del suo Spirito e ci dona le Nuove Scritture cristiane
che interpretano con sicurezza quelle Antiche.
Se credi in Gesù morto e risorto per i tuoi peccati,
sei salvo! È vero che non puoi vantarti di nulla, anzi, ti senti trafiggere il
cuore per il tuo orgoglio e per tutti i tuoi peccati manifesti o nascosti e sei ben
felice di abbandonare il tuo “glorioso passato" e i tuoi "grandi meriti” per rinascere
dall’Amore Misericordioso. Se credi, sei libero dal tuo passato e dai tuoi
peccati, e oggi è il primo giorno della tua vita, gratuitamente, nel Regno
di Dio. Allora lo Spirito Santo che grida nel tuo cuore di figlio: “Abbà, Padre”
fa di te una preghiera continua, di lode e di supplica, ti sostiene nel perseverare
nei momenti di aridità, ti spoglia dallo spirito del mondo, perché il tuo Padre
vede nel segreto e ti ricompenserà.
Prima
Lettura 2 Cor 3, 15 -4, 1. 3-6
Dio rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza
della gloria di Dio.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul cuore dei figli d’Israele; ma quando vi sarà la conversione al Signore, il velo sarà tolto.
Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.
Perciò, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo.
E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio.
Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 84
Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria.
Ascolterò
che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore
e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo,
il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Canto al Vangelo Gv 13, 34
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
Alleluia.
Vangelo Mt 5, 20-26
Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al
giudizio.
Dal
vangelo secondo Matteo
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli
scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà
essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio
fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello:
“Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà
destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo
fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare,
va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo
dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui,
perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu
venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non
avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
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