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lunedì 7 giugno 2021

CONSOLAZIONE O TRIBOLAZIONE? / lunedì X sett. T.O.

 


“Dio ci consola, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione”.

Consolazione e tribolazione vanno insieme, non possono essere separate. Non ci sono tribolazioni vissute in Dio senza consolazioni, ma senza tribolazione non ci può essere consolazione divina duratura. Certo ci sono tante sofferenze senza consolazione, tanta disperazione, tanta tristezza mortale. Infatti, senza Dio, fonte della vita siamo già nella morte. Dio invece prova ma sostiene. C'è la consolazione sensibile e quella che viene dalla sola fede, dall’atto di fede puro che prescinde dalle emozioni sensibili, dalle immagini, dalle visioni … Quando san Giovanni della Croce parla di come andare a Dio, indica le tre possibilità che stanno davanti all’uomo. C'è chiaramente la via dello spirito sbagliato che, con i sensi umani, cerca i beni della terra : gusto, libertà, onore, scienza, riposo, ricchezza. Questa via non va verso Dio. Ma c'è anche ciò che egli chiama via dello Spirito imperfetto, che cerca i beni del Cielo: gloria spirituale, sicurezza spirituale, godimenti spirituali, consolazioni spirituali, sapere spirituale. Questo cammino sale ma rallenta il cammino dell’uomo e alla fine non sbocca da nessuna parte. È vero che Dio da buon Padre ci dona davvero consolazioni per evitarci lo scoraggiamento e come segni per forgiare la nostra fede. Infatti, in via normale, senza una fede già assestata non posso fare un vero cammino di fede, ma l’obiettivo di Dio è di portarci alla fede pura: “Il giusto vivrà mediante la fede”. (Romani 1,17 che cita Abacuc 2,4). Per questo ci affidiamo costantemente alla sua provvidenza che guida i nostri passi e alla sua misericordia. Dio vuole che nessuno vada perduto. Però è importante conoscere la verità, non percorrere una via errata: sarebbe molta fatica e poco frutto. Bisogna tendere alla fede vera.

La fede ci porta alle Beatitudini che ci offre il Vangelo di oggi. Sembrano così poetiche e lo sono davvero. Ma parlano anche di persecuzioni: non c'è consolazione senza tribolazione, come non c'è tribolazione senza consolazione, se riportata a Dio. Ma il testo di Paolo mostra come tutto è a vantaggio di chi crede. La consolazione sovrabbonda e vince sempre. San Paolo parla anche di "pazienza" "ipomonè" che letteralmente significa "portare su". In questa parola possiamo vedere tutta l'energia che dona la fede e il coraggio che l'accompagna.

 

Prima Lettura   2 Cor 1, 1-7
Dio ci consola, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla Chiesa di Dio che è a Corinto e a tutti i santi dell’intera Acàia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.
Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale vi dà forza nel sopportare le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo. La nostra speranza nei vostri riguardi è salda: sappiamo che, come siete partecipi delle sofferenze, così lo siete anche della consolazione. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 33
Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.   

Canto al Vangelo 
  Mt 5,12 
Alleluia, alleluia.

Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Alleluia.


Vangelo 
  Mt 5, 1-12
Beati i poveri in spirito.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

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