Papa Francesco è molto criticato. Vorrei parlare oggi a coloro che seguono il Signore Gesù e non essendo d’accordo con lui rischiano però di cadere in errore e anche in peccato grave. Infatti il diavolo vuole seminare discordia e divisione nella Chiesa mentre Gesù ha raccomandato ai suoi discepoli di essere uniti affinché il mondo creda. Quando i Gesuiti hanno dovuto abbandonare il Giappone cacciati dalle autorità, hanno lasciato questa semplice consegna alle loro comunità: se viene qualcuno che si presenta come cattolico, chiedetegli quale rapporto ha con la Vergine Maria e con il Papa. Quando dopo duecento anni il Giappone si è riaperto all'Occidente, il Cappellano del Consolato italiano ha trovato delle comunità cristiane nascoste che gli hanno chiesto se stava con la Madonna e con il Papa prima di accettarlo come sacerdote cattolico! Un criterio molto profondo: per essere cattolico, devi essere mariano e fedele al Papa.
Papa Benedetto a suo tempo ha ricordato il legame che mai deve essere spezzato tra Carità e Verità: “Caritas in Veritate”. La carità non deve essere un pretesto per nascondere o rinnegare la verità, ma allo stesso tempo la verità non può essere un pretesto per mancare alla carità. San Vincenzo de Paoli ricordava: “una verità detta senza carità non proviene da una carità vera” (cioè non proviene da Dio ma dall’Accusatore) e san Giovanni della Croce afferma: “alla sera della vita saremo giudicati sulla carità”. Siamo tutti imperfetti ma, proprio perché coscienti di questo, evitiamo ad ogni costo di fare il gioco di Satana che “con una fava vuole prendere quanti più piccioni possibile”.
Quindi
serviamo Verità e Carità insieme. Da sant’Ignazio di Loyola possiamo trarre preziosi
consigli per “pensare con la Chiesa” e quindi pensare liberamente senza però fare
il gioco del Nemico.
1.Sii rispettoso:
l’insulto non si addice a un seguace di Gesù mite e umile di cuore e dà
scandalo ai piccoli, che siano dentro o fuori dalla Chiesa. Se leggo ancora questa
mattina che “Bergoglio ha rotto le palle…”, o altre espressioni volgari e
offensive (e se ne sono lette molte e se ne leggono contro tutti i Papi
recenti) questo atteggiamento non viene dallo Spirito Buono. E purtroppo sui
social gli insulti e le volgarità, tanto comuni, rivolti a chiunque, sono segno
dello spirito negativo che guida troppe persone nel nostro paese.
2.Se non sei d’accordo con il Papa, comincia per ricordare, sottolineare le cose positive che ha fatto. È un ottimo esercizio, che crea un clima positivo e guarisce il cuore e la mente in preda alla collera, al risentimento …
3.Descrivi la posizione del Papa in modo
esatto e completo, cercando di comprenderne le motivazioni. Altrimenti
potresti mettere in piedi un’argomentazione non fondata sulla verità che potrà
essere facilmente abbattuta, o, come spesso capita, dare giudizi senza nessuna
argomentazione. Andare alle fonti, quelle vere, è indispensabile. In questo mondo
di fake news, è facile cadere preda dell’inganno, della calunnia. La calunnia è
un peccato molto grave.
4.Non parlare o scrivere mai quando sei
agitato emotivamente. Questo trascinerebbe il tuo discorso al di là di una posizione
equilibrata e ragionevole. Lascia passare tempo, consultati con persone sagge e
ponderate prima di esprimerti.
5.Chiedi a te stesso se parleresti in
questo modo di un tuo parente o di una persona che ami. La
Chiesa è la famiglia di Gesù, una famiglia di amore. La Lettera agli ebrei
(13,17) raccomanda di aiutare i pastori nel loro compito così gravoso e di non
farli gemere sotto il giogo: “ciò non sarebbe vantaggioso per voi”.
Per questo bisogna obbedire ai propri capi ed essere loro sottomessi. Questa sottomissione
di amore, come vuole Gesù, si vede poco in giro. Siate sottomessi gli uni agli altri, nel timore di Cristo (Efesini
5,21). Gli schiavi non devono approfittare che i loro padroni siano fratelli in
Cristo, cioè cristiani, per essere meno umili nei loro confronti. Gesù tratta
con tanta delicatezza Giuda stesso, pur cercando di riportarlo sulla retta via,
che nessuno degli apostoli si rende conto che è lui il traditore. E noi ci
sentiremmo autorizzati a sparare a zero sul Papa, su colui che Papa Benedetto ha
indicato nel suo ultimo libro come “Sua Santità”? Le liti in famiglia sono le peggiori
perché le più scandalose e tante volte le più spietate. Abbiamo un compito dato
da Gesù. L’esempio dei santi ci insegna come trattare il Papa, anche quelli che
la Storia ci ha confermato come non proprio esemplari: pregare per lui, offrire
sacrifici perché sia ben guidato, convertirci, non sparlare di lui.
Questi
consigli sono utili in tutte le relazioni, ma evidentemente, dobbiamo essere molto
più delicati e attenti quando si tratta di Colui che il Conclave ha eletto per presiedere
a tutta la Chiesa.
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