Visualizzazioni totali

venerdì 29 ottobre 2021

PRONTO A RINUNCIARE A CRISTO PER ESSERE COME CRISTO NEL SUO ABBASSAMENTO ASSOLUTO / venerdì XXX sett. T.O., dispari

 

Gesù guarisce l'idropico.

I farisei si sentono guardiani della legge, dell’obbedienza a Dio, delle tradizioni, ma Gesù mette in luce che usano due pesi e due misure, severi verso gli altri e indulgenti verso se stessi. Come siamo tutti noi: pronti a trovare giustificazioni e scuse quando si tratta di noi, centrati sul nostro io, e facilmente duri con gli altri (è importante notare come Gesù non si ferma allo squilibrio “io – gli altri”, ma riporta tutti al sentimento di umanità: se un tuo figlio … Denunciando l’abuso indica la via della guarigione: questo idropico è tuo fratello). Al contrario, Paolo è pronto a rinunciare a tutto a vantaggio del prossimo. Paolo è pronto a rinunciare a Cristo per essere come Cristo nel suo abbassamento assoluto !

Paolo che ha trovato in Cristo la Verità e la Vita si scontra però con la resistenza di molti ebrei ad accettare la Grazia di cui sono i primi destinatari. A difesa del loro rifiuto usano i doni di Dio, la Legge e gli esempi dei Padri, mentre i pagani, nella loro povertà spirituale, accettano con gioia la Buona Notizia. È terribile fare della religione uno strumento per la propria promozione, per occupare un posto nella Chiesa, per trasformare il servizio in potere sugli altri e in onorificenza, per giustificare la mia non conversione al Dio vivo.

Ma la radice di questa perversione è nel cuore stesso dell’uomo. San Paolo dovrà costatare che questo fenomeno si manifesta anche tra i pagani diventati credenti. Egli scrive ai Corinti: Già siete sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già siete diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi” (1 Cor 4,8).

Oggi preghiamo così: Signore, fa di me quello che a te piace, accetto tutto!

 

Prima Lettura   Rm 9, 1-5
Vorrei essere io stesso anàtema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.     

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 147 
Celebra il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.          

Canto al Vangelo   
Gv 10,27
Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.


Vangelo  
Lc 14, 1-6

Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?

Dal vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole. 

Nessun commento:

Posta un commento