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mercoledì 6 ottobre 2021

IL MIO PROBLEMA E' SEMPRE PIU' GRANDE DEL TUO: GIONA E IL PADRE NOSTRO / mercoledì XXVII sett. T.O., dispari.

 



Giona (una potente Parola di Dio che ci rispecchia tutti, sotto forma di raccontino simpatico) non vuole obbedire a Dio perché è scomodo, forse pericoloso. Dio lo costringe - è un profeta che diamine! - e la sua missione riscuote un immenso successo. Invece di rallegrarsene, Giona si arrabbia: rideranno di me perché Tu li hai perdonati e quindi il castigo che ho annunciato non si realizzerà. Qualcuno penserà che non sono un vero profeta! Che paradosso! Notiamo che Giona è di cattivo umore dall'inizio e quindi tutto va male in quello che fa Dio.

Dio solleva il pessimo umore di  Giona con la crescita prodigiosa di una pianta che gli fa ombra. Ma l’indomani la pianta secca e il sole picchia duro. Giona vuole morire, il suo problema è così immenso…  Se lasciava perdere e andava via poteva mettersi al riparo. Le notizie sulla sorte di Ninive sarebbero comunque circolate. Ma siamo così poco ingegnosi quando ci fissiamo su noi stessi e specialmente sui nostri sentimenti negativi.

Invece Gesù ci apre all’Universale e alla semplicità. Dio non è solo il mio Dio, ma quello di tutti, è il nostro Padre e mi devo assolutamente decentrare. Anzi mi devo persino distaccare dalle formule: servono, ma tante volte ci leghiamo ad esse a scapito della vita filiale in Dio che esprimono. La redazione del Padre Nostro di Luca, diversa da quella usuale di Matteo, ci aiuti ad andare al di là della formula verso il senso profondo dell’insegnamento di Gesù. Oggi sforziamoci di pregare il Padre nostro con la formula che troviamo nel Vangelo di oggi.

 

Prima Lettura   Gio 4, 1-11
Tu hai pietà per una pianta di ricino, e io non dovrei avere pietà di Nìnive, la grande città?

Dal libro del profeta Giona
Giona provò grande dispiacere e fu sdegnato. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all’ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».
Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!». Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! E io non dovrei avere pietà di Nìnive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».   

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 85 
Signore, tu sei misericordioso e pietoso.

Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio.  
 
Canto al Vangelo 
  Rom 8,15
Alleluia, alleluia.

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Alleluia.

Vangelo
   Lc 11, 1-4
Signore, insegnaci a pregare.

Dal vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione». 


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