Dio crea l’uomo e la donna in armonia e la Genesi ce lo mostra con
immagini stupende che ci trasmettono la verità profonda del matrimonio.
Ma Adamo ed Eva devono crescere, fare scelte, e la tentazione può inserirsi
nella loro libertà. Superando la tentazione si rafforzano, crescono. Con il peccato
invece succede uno tsunami, uno sconvolgimento immenso.
Da allora, perduta armonia! Come fare con la natura deturpata dal peccato?
Si dice che certe situazioni diventano insostenibili, che è meglio rompere. Tramite
Mosè, Dio organizza la protezione della donna cacciata dal marito, con l’atto
ufficiale del ripudio: non è lei che è scappata. Conserva la sua dignità e malgrado
tutto il dolore e l’umiliazione, è una donna libera di risposarsi.
Ma ecco che la concessione viene considerata un diritto, l’adeguamento
temporaneo, viene considerata Natura, Fondamento, disposizione definitiva.
Gesù viene a ricordare invece che Dio non si è rassegnato. Si può ricostruire
partendo dalla Creazione di Dio. Ma come fare? Ecco che Gesù punta sul vero problema:
le difficoltà vere dei matrimoni (ci sono anche i matrimoni nulli) provengono
dalla durezza di cuore. Ed egli conforta i nostri slanci migliori: “Ce la
potete fare. Io sono mite e umile di cuore, imparate da me, fidatevi della mia grazia,
potete raggiungere l’Amore vero, l’Agape, la Caritas. Non accontentatevi della rassegnazione,
ma sperate in Dio. Eros (amore di conquista e di possesso) e Filia (amore di
scambio, di dialogo, di aiuto reciproco), non sono l’unica possibilità dell’uomo.
Non sono venuto ad imporvi una prigionia senza via d’uscita (non si può
divorziare e basta), sono venuto a rendervi protagonisti nelle relazioni. Nessuna
psicologia vi parlerà di amore di Agape, di amore per il nemico. Solo l’amore che
dona Dio contiene tutt’e tre gli stadi dell’amore, quello istintivo dell’Eros, quello
più maturo e sapiente della Filia e quello dell’Agape, perché anche i due primi
sono indispensabili. Ma senza l’Agape, l’uomo non si realizza pienamente.
Perché tanti divorzi? Per la durezza dei vostri cuori. La riuscita del tuo matrimonio, della tua vita in comunità, non dipende dal tuo coniuge, dalla tua comunità, ma dalla tua Alleanza senza ritorno con Colui che ti ama ed è mite e umile di cuore.
Prima
Lettura Gn 2, 18-24
I due saranno
un'unica carne.
Dal libro della Genesi
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo.
Allora l'uomo disse:
«Questa volta è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall'uomo è stata tolta».
Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne.
Salmo Responsoriale Sal 127
Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.
Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica
il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!
Seconda Lettura Eb 2, 9-11
Colui che
santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore
agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che
ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di
tutti.
Conveniva infatti che Dio - per il quale e mediante il
quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria -
rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla
salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono
santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna
di chiamarli fratelli.
Canto al Vangelo 1 Gv 4,12
Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri,
Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.
Alleluia.
Vangelo Mc 10,
2-16, forma breve 10, 2-12
L'uomo non
divida quello che Dio ha congiunto.
Dal
vangelo secondo Marco
[In quel tempo, alcuni farisei si
avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un
marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha
ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha
permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli
scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione (Dio) li fece
maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a
sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una
sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo
argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra,
commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un
altro, commette adulterio».]
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li
rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i
bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene
il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo
accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li
benediceva, imponendo le mani su di loro.
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