Crollo della torre di Siloe - James Tissot. |
“se non vi convertite, perirete tutti allo
stesso modo”
Come accettare
parole così dure di condanna? Purtroppo non si scappa. Con un’immagine più gentile
ma non meno implacabile, Gesù dice a Nicodemo (Gv 3): “se uno non rinasce dall’acqua e dallo Spirito Santo non può entrare nel
Regno di Dio”. E con tante altre frasi di cui finora non abbiamo capito il senso
pieno, Gesù non ammorbidisce mai la sua posizione: bisogna convertirsi. Assieme
al disperare della salvezza, peccato “mortalissimo” è la PRESUNZIONE DI
SALVARSI SENZA CONVERSIONE, il credersi già arrivato, già maestro.
Ma forse
il nostro problema principale è che non sappiamo cosa significa conversione. San Paolo ci aiuta a comprenderlo. Conversione
non è diventare perfetto, essere esente da ogni sbaglio o debolezza. Per quanto
uno si sforzi, nessuno mai osserverà in tutto la legge. Convertirsi significa abbandonarsi
allo Spirito Santo, CAMMINARE CON LUI, DOVE LUI VUOLE, in ascolto della sua
voce. Solo lui può farci nuove creature.
Chi è statico, non è in cammino, non vuole cambiare,
non si lascia guidare dallo Spirito, non sarà mai cristiano. Chi cammina secondo
lo Spirito è già salvo nella speranza e
perseverando fino alla fine vedrà spalancarsi per lui le porte del paradiso. E il
Dio fedele risusciterà il suo corpo mortale nell’ultimo giorno.
Quanti però iniziano la giornata rimettendo
la loro vita nelle mani di Dio, disponibili a tutto ciò che Egli vorrà?
Prima
Lettura Rm 8, 1-11
Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, ora non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Perché la legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
Infatti ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito.
Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 23
Noi cerchiamo il tuo volto, Signore.
Del
Signore è la terra e quanto contiene,
il mondo con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi
potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli
otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Canto al Vangelo Ez 33,11
Alleluia, alleluia.
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
Alleluia.
Vangelo Lc 13, 1-9
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei
Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro
sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei
fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi
dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle
diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che
fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma
se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella
sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al
vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma
non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello
gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato
attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se
no, lo taglierai”».
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