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sabato 30 ottobre 2021

CHI SI UMILIA SARA' ESALTATO / sabato XXX SETT. T.O., dispari.

 

Crocifissione di El Hallaj, mistico musulmano.


San Paolo soffre perché tanti membri del suo popolo rifiutano l’annuncio di Gesù Cristo crocifisso e risorto. Mentre nasce nella Parola del Vangelo un popolo nuovo, pieno di vitalità, la Comunità degli ultimi tempi nella quale si realizza la pienezza delle Promesse fatte ad Abramo e alla sua discendenza, il popolo prediletto non entra in questa realtà nuova. È la fine per loro? No! Se tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (Rom 8,28), a maggior ragione tutto serve a Dio per salvarci. Il rifiuto della maggior parte degli ebrei ha spinto la piccola Comunità di Gesù a uscire da se stessa e andare verso i pagani, a fare loro spazio. E l’amore di Dio verso il suo popolo è rimasto inalterato.   

Questo mistero ha un senso immediato per noi: non essere presuntuosi, non crederci migliori degli altri, essere servi della verità e non suoi proprietari. Gesù, come nel Vangelo di oggi, ci invita a prendere sempre l’ultimo posto e invece noi corriamo verso i primi posti. Quanto danno la corsa ai primi posti fa nella Chiesa! Figuriamoci cosa succederebbe se tutti fossero cristiani cattolici, se ci fosse un’unica religione trionfante, dominante, amica del potere! Con quanta facilità il demonio potrebbe prendere il posto di Dio in questa Chiesa, travolgere in senso pagano il Vangelo! Per aiutarci il Signore ci mette accanto altri, altre religioni. Che strano: Gesù è l’unico Salvatore, è La Via, La Verità e La Vita, e io per conoscerlo ho bisogno che qualcuno non creda in Lui!!!

Ci aiuti dal cielo dove sta certamente Husayn ben Mansur, detto “El Hallaj el qulub” ossia il Cardatore dei cuori per il suo discernimento delle coscienze, un mistico musulmano persiano (858 – 922). Egli disse: “non voglio più morire nella religione della Mecca e di Medina ma nella religione del patibolo” e fu crocifisso, benedicendo i suoi crocifissori. Infatti anche noi, più viviamo e moriamo a noi stessi nella religione del patibolo, più siamo cristiani.

 

Prima Lettura  Rm 11,1-2a.11-12.25-29
Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch’io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio.
Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità!
Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’ostinazione di una parte d’Israele è in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti. Allora tutto Israele sarà salvato, come sta scritto:
«Da Sion uscirà il liberatore,
egli toglierà l’empietà da Giacobbe.
Sarà questa la mia alleanza con loro
quando distruggerò i loro peccati».
Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! 
   
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 93
Il Signore non respinge il suo popolo.

Beato l’uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.

Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.

Se il Signore non fosse stato il mio aiuto,
in breve avrei abitato nel regno del silenzio.
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.  

Canto al Vangelo 
  Mt 11,29
Alleluia, alleluia.

Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.

Vangelo  
 Lc 14, 1.7-11
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.

Dal vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

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