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venerdì 29 ottobre 2021

DDL ZAN. NESSUNO SIA DISCRIMINATO MA NEPPURE IO VOLEVO ESSERE DISCRIMINATO.

 


Dopo il voto di due giorni fa, si sono visti i Senatori contrari al DDL Zan fare il tifo da stadio. Poi sui social si sono scatenati commenti, dall’esultanza con ironia pesante verso gli avversari sconfitti fino all’anatema verso gli oscurantisti che riportano indietro l’Italia, passando per posizioni più moderate e anche analisi interessanti. Insomma fino agli insulti da una parte e dall’altra. Credo che i “tolleranti” i “non discriminatori” non abbiano fatto bella figura nell’insieme, ma dobbiamo essere tutti attenti a non cadere nella trappola.

Che dopo la tensione e il muro contro muro ci sia stato un momento di esultanza liberatoria, ci sta, e anche bene. Io mi rallegro sinceramente che questa legge non sia passata. Era inutile e pericolosa perché scritta male, poteva creare discriminazioni verso chi ha posizioni diverse e in particolare nell’educazione dei bambini e dei giovani. Ma dopo la legittima soddisfazione per chi crede in certi valori, credo che l’appello del Cardinale Bassetti per un dialogo costruttivo per pacificare il dibattito tra le parti e renderlo più razionale sia la posizione giusta. La partita non è finita. E senza una testimonianza chiara e senza polemica che i nostri valori aderiscono al bene delle persone e lo promuove, senza la testimonianza di vita che manifesti a tutti la felicità delle famiglie cristiane, la battaglia vinta in questi giorni sta sull’orizzonte di una guerra persa.

L’unico modo di debellare le ideologie, con tutto il coraggio e la fermezza necessarie, sta nella testimonianza. Testimonianza di vita innanzitutto senza escludere quella delle idee e della parola. La Chiesa evangelizza per attrazione diceva Benedetto XVI e ripete papa Francesco. La difesa dei valori cristiani da parte di chi non si comporta da cristiano è non solo inutile ma anche molto dannosa per il cristianesimo e per le persone concrete. Allo stesso modo tutte le manovre politiche con altri scopi non aprono nessun futuro. Un Maestro che ha pagato di persona fino all’ultimo per la sua visione della vita diceva che bisogna essere lievito nella pasta. Questo disegna una Chiesa con meno privilegi ma prossima e non meno potente nel suo servizio all’umanità, proprio come il lievito. Diceva il vescovo di Orano, Pierre Claverie, martire, ucciso il 1 agosto 1996 durante la guerra civile algerina (100 000 morti in 10 anni su una popolazione di 30 milioni): “mi rendo conto che sono gli umili e i miti, di qualunque religione, che tengono unite la società e le famiglie”.  

1 commento:

  1. "L’aggressività con cui la comunità LGBT si rivolge a chi non la pensa come lei è indecente ed inaccettabile". #civico20news #eliablogger
    https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=43023

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