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giovedì 5 novembre 2020

UNA MONETA CHE NON PERDE VALORE / Giovedì XXXI sett. T.O.

 

The lost drachma - James Tissot.

Quando giudico qualcuno, quando qualcuno sbaglia, questa persona scende nella mia stima, perde valore ai miei occhi. Avevo un bel attrezzo, una sedia comoda. Si è rotto/a, non ha più valore, è meglio che la butti. Mi sono certamente impoverito, ma è perché quell’attrezzo, quella sedia, hanno perso valore. E se le conservo, mi ingombrano, non mi servono più, mi rendono solo la vita più difficile, meno armoniosa.

Nelle parabole di oggi, gli esempi scelti da Gesù dicono un’altra cosa. Smarrendosi, la pecora non perde valore, e tanto meno la moneta! L’unico che si impoverisce è il proprietario al quale manca una pecora, manca una moneta. Ritrovarli significa arricchimento.

Se potessi guardare così a quanti si perdono, fanno cose sbagliate! E anche guardare sempre a me stesso come mi guarda Dio! Quando pecco sento che perdo valore, dignità. È un sentimento giusto a condizione che non spenga ai miei occhi la mia dignità fondamentale, quella che ci racconterà domani la parabola del figliol prodigo: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio!”  “Presto …”

 

Prima Lettura   Fil 3, 3-8
Queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, i veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù senza porre fiducia nella carne, sebbene anche in essa io possa confidare.
Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: circonciso all’età di otto giorni, della stirpe d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della Legge, irreprensibile.
Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 104
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.    

Canto al Vangelo
    Mt 11,28
Alleluia, alleluia.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.


Vangelo   
Lc 15, 1-10
Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte». 

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