«Sta
scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un
covo di ladri». Questo Vangelo arriva in coincidenza con la querela del Cardinal
Becciu, non ancora indagato, al giornale L’Espresso che avrebbe rovinato la sua
reputazione e quella della sua famiglia con una campagna mediatica denigratoria
sistematica.
Nulla di
male che un Cardinale voglia, in circostanze gravi, difendersi da accuse
ingiuste. Anche Gesù ha difeso la sua reputazione. Vedi per esempio Giovanni
10,31 ss., 18,20 ss, ecc. Quando Gesù si comporta così però si mette sempre al servizio
della crescita delle persone e della credibilità della missione ricevuta dal
Padre. Un Cardinale può sentirsi in coscienza di dover fare lo stesso. Ma secondo
i vari organi di stampa, il Cardinal Becciu avrebbe chiesto un risarcimento di
10 milioni di euro, promettendo di devolvere questa somma in beneficenza. Quanto
vale in euro la reputazione di un Cardinale? Credo che sarebbe stato più evangelico
chiedere un risarcimento morale, col solito euro simbolico. Anche se vengono
devoluti in beneficenza, valutare in soldi quello che dovrebbe essere tutto un “gratuitamente
avete ricevuto, gratuitamente date” suona male. Il servizio alla Chiesa e al
Regno non è una carriera. Si rende servizio al mondo seguendo Gesù, e questo può
comportare anche il “Se hanno chiamato Beelzebul il padrone di casa, quanto più
i suoi familiari”! (Matteo 10,25).
“Mangiare” il Vangelo – il piccolo libro – che parla
di amore e di tenerezza, dipana un orizzonte di pace meraviglioso ed esalta pure
il coraggio dei testimoni, è dolce al palato ma quando sono toccato dall’ingiustizia
o dalla prova, dalle umiliazioni, scegliere di seguire il Vangelo può essere amaro
nel profondo delle viscere.
Noi che siamo in basso e piccoli non chiediamo
milioni di risarcimento a chi ci taglia la strada o ci soffoca, ma nel nostro piccolo,
pur “non facendo nulla di male” trasformiamo la nostra vita e il tempio del Signore
in casa di lamentele, resistendo alle ingiustizie, sia facendo il braccio di ferro che “prostituendoci” per ottener vita o tenere la nostra vita lontana dalle
esigenze della conversione totale.
Perché la Chiesa è andata avanti solo con la santità
di Gesù riflessa nei cristiani, e perché siamo un corpo solo, dal Papa fino a
noi, oggi scegliamo di fare della nostra vita “una casa di preghiera”
accettando tutta l’amarezza, momentanea, della purificazione che ci propone il Signore
nella sua misericordia.
Un santo frate cappuccino venne accusato di un
peccato grave e per questo privato per molto tempo di fare la comunione, additato
come peccatore da tutta la comunità e dalle persone dei dintorni. Quando venne
fuori la verità il Superiore gli chiese: “perché non hai detto niente?” – “Perché
non me l’hai chiesto e nelle nostre Costituzioni è scritto che nessun frate si
giustifichi davanti al Superiore”.
Prima
Lettura Ap
10, 8-11
Presi quel
piccolo libro e lo divorai.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, udii una voce dal cielo che diceva: «Va’, prendi il libro aperto dalla mano dell’angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra».
Allora mi avvicinai all’angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele».
Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza. Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 118
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse!
Nella via
dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.
Bene per
me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca.
Mia
eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.
Canto al Vangelo Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Lc 19, 45-48
Avete fatto
della casa di Dio un covo di ladri.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che
vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”.
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano
di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare,
perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
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