Tutti i popoli hanno cercato di comprendere il senso
del mondo e della vita. Ci sono le soluzioni da quattro soldi come l’oroscopo. L’astrologia
si fonda su principi inconsistenti e non scientifici e nei nostri Media è diventata
pura fantasia per non dire truffa, perché il calendario dei segni zodiacali non
corrisponde alla mappa del cielo di oggi, e usare le regole tradizionali significherebbe
stabilire l’oroscopo di un Caldeo di 3000 anni fa.
Ci sono i tentativi molto più seri delle religioni e
delle filosofie ma sono limitati. Solo “il Germoglio di Davide, il leone della
tribù di Giuda, l’agnello in piedi e immolato, colui che possiede la pienezza dello
Spirito di Dio” è in grado aprire il libro sigillato della Vita. Questo Agnello immolato e risorto è Gesù. Solo
lui ci svela il segreto della Vita. Non è solo una questione di intelligenza, ma
ne è degno perché ha amato fino al dono totale di sé, pagando il riscatto dell’Umanità.
L’Apostolo Giovanni piangeva molto perché non trovava
nessuno che potesse rivelargli il segreto della Vita. Ma il lamento di Gesù nel
Vangelo odierno mostra come abitualmente la gente (noi) rimane a un livello molto
superficiale anche quando è testimone di fatti straordinari, come i segni che Gesù
ha fatto in mezzo a loro.
Solo Gesù può rivelarmi il segreto della mia vita, ma
per ottenerlo devo desiderarlo molto, pregare intensamente e con costanza, “piangere
molto”.
Se io non posso aprire da me stesso il “libro
sigillato”, posso e devo riconoscere i segni e il tempo della “visita del Signore”.
Ciò che gli abitanti di Gerusalemme, ma, ahimè, non solo loro, potevano fare e non
hanno voluto fare.
Riconoscere giorno dopo giorno la visita del Signore
basta per colmare il cuore e fare un cammino di fede e di santità.
Prima
Lettura Ap 5, 1-10
L’Agnello è stato immolato e ci ha riscattato con il suo sangue, noi
uomini di ogni nazione.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.
Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue,
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione,
e hai fatto di loro, per il nostro Dio,
un regno e sacerdoti,
e regneranno sopra la terra».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 149
Hai fatto di noi, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti.
Cantate
al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.
Lodino
il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.
Esultino
i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questo è un onore per tutti i suoi fedeli.
Canto al Vangelo Sal 94,8
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.
Vangelo Lc 19, 41-44
Se avessi compreso quello che porta alla pace!
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città
pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma
ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti
assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli
dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai
riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
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