Non bastando che svuotasse se stesso per prendere
la nostra condizione umana, nei suoi sentimenti di amore Cristo Gesù si è
umiliato attraverso l’obbedienza, fino alla fine, fino alla morte di croce. Per
questo è stato esaltato, costituito Signore, Kyrios di tutte le cose.
Un fariseo a tavola dice : «Beato
chi prenderà cibo nel regno di Dio!» e Gesù risponde con una parabola: “questo cibo
lo avete già ma non lo volete gustare”, infatti il cibo del Regno è fare la
volontà del Padre e compiere la sua opera (vedi Giovanni 4,33; l’incontro con
la Samaritana). Ma non vuoi mai umiliarti, mai obbedire.
Oggi la Chiesa ricorda san Martìn de Porres. Con santa Rosa, anche lei nata e battezzata a Lima, sono i primi santi di America Latina. E lui era mulatto! Pochi decenni prima la Madonna era apparsa a Città del Messico sotto i tratti di una meticcia dando un impulso decisivo all’evangelizzazione, anche se la nuova società nata dalla Conquista cresceva in modo parzialmente razzista. Molti capi spagnoli avevano sposato principesse indie dando vita ad un popolo meticcio e multirazziale. Martìn, però, figlio di un piccolo nobile spagnolo e di una ex schiava di origine africana, rimarrà sempre segnato dalla sua condizione di mulatto e anche di bastardo (il padre non sposò la sua compagna né riconobbe subito i suoi figli). Entrato tra i domenicani rimarrà a lungo solo terziario per via delle sue origini, anche se cresimato dallo straordinario vescovo san Turibio de Mogrovejo. Martìn non ha presentato rivendicazioni sociali ma ha accolto profondamente e con allegria le umiliazioni ricevute. La sua opera fu notevole nell'umile lavoro quotidiano, ma prese dimensioni anche molto più grandi: sviluppò l'infermeria del convento rifornendola di ogni risorsa necessaria tramite benefattori, e sempre tramite loro fondò un collegio per bambini orfani!
La Madonna, apparendo come meticcia, diede una direzione alla società e alla Chiesa. Questo non impedì che ci fosse ancora razzismo perché siamo liberi. Ma anche la grazia è libera e nessuno può fermarla. Il primo santo, per la società un bastardo, uno scarto, è un mulatto, come la madonna di Guadalupe. La Parola di Dio si compie sempre. Va solo in cerca di chi l'accolga. Oltre la sua
gloria in cielo assieme a tutte le persone che ha aiutato e confortato sul
piano fisico e spirituale, Martìn gode anche in terra di una gloria intramontabile,
mentre i suoi confratelli trattati più equamente sono stati ingoiati dall’oblio umano.
Prima
Lettura Fil 2, 5-11
Svuotò se stesso, per questo Dio lo esaltò.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli,
abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 21
Da te, Signore, la mia lode nella grande assemblea.
Scioglierò
i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
Ricorderanno
e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
Perché
del Signore è il regno:
è lui che domina sui popoli!
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra.
Lo
servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!».
Canto al Vangelo Mt 11,28
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.
Vangelo Lc 14, 15-24
Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché
la mia casa si riempia.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi
prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della
cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti,
uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un
campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho
comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro
disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone
di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della
città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora
posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi
e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico:
nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».
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