Il 24
ottobre scorso, papa Francesco ha nominato nuovo Patriarca di Gerusalemme
dei Latini mons. Giovanni Battista Pizzaballa. Tornando a Gerusalemme, prima
di benedire la folla ha detto parole che valgono per noi, tanto più che la
situazione dei cristiani in Palestina è molto peggiore della nostra.
«Mettiamo la nostra volontà nella Volontà di Dio, sotto la protezione della Vergine Maria Regina di Palestina. Lei proteggerà tutti noi, la nostra Chiesa e questo nuovo inizio di servizio nella Chiesa di Gerusalemme». «la speranza cristiana non è il semplice ottimismo che ci fa dire che tutto va bene. Spesso confondiamo le due cose. La speranza cristiana è dare un senso a ciò che si vive».
Egli ha pure sottolineato che il compito del vescovo «È
quello di imparare e poi guidare il suo popolo a vivere dentro una determinata
situazione, facendo nascere un atteggiamento di resilienza e non di disfatta o
frustrazione. Ovviamente la preghiera è la pre-condizione per ottenere tutto
questo. È l’orazione che dà la forza». «Bisogna rafforzare il senso di comunità
in un contesto di frammentazione sociale, politica ed economica che influisce
necessariamente sulla sfera religiosa».
Anche san Paolo oggi ci incoraggia ricordando come vive sapendo che tutto è nelle mani di Dio: "ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza".
Nessun commento:
Posta un commento