Cardinal John Tong arcivescovo di Hong Kong, confrontato con il coronavirus. |
I discepoli stanno in barca con Gesù e si scatena
una grande tempesta di vento e la barca rischia di affondare. Gesù dorme!!! Lo
svegliano e lui calma la tempesta, ma poi rimprovera i suoi discepoli: «Perché
avete paura? Non avete ancora fede?».
Come si fa a non avere paura, a non preoccuparsi del
silenzio di Dio “che dorme”? Perché “Dio dorme” tante volte? Ricordo una
vecchietta che dopo aver ascoltato questo Vangelo dice: “ma i discepoli avevano
fede visto che hanno pregato!” Allora perché Gesù dice che non hanno fede? Si può
pregare senza fede? Certo! Il Vangelo di oggi significa che se uno ha fede non deve
fare nulla, lasciar andare gli avvenimenti senza mai intervenire?
Di fronte alla minaccia dell’epidemia del
coronavirus comincia a circolare un audio di un tal Padre Giovanni che propone
processioni, messe contro le calamità per trenta giorni, confessione sincera
settimanale, digiuno dalle trasmissioni televisive immorali per trenta giorni,
ecc. Che, in questi ultimi 50 anni, Dio sia stato evacuato dalla vita delle
famiglie italiane, è più
che evidente e i frutti negativi si vedono. E i preti che continuano a
consolarsi con il numero ancora alto di battesimi si auto ingannano e ingannano
i loro fedeli, se li lasciano credere di essere comunque cristiani. Che il ricorso alla preghiera sia sacro santo, anche quando il
demonio ti suggerisce di non farlo perché prima non pregavi e “lo fai solo nel momento della necessità”, non c'è dubbio. Ma padre
Giovanni inganna anche lui la gente perché è ingannato lui stesso. Dice due cose
false: se tutti i preti celebrassero le messe contro il terremoto non ci
sarebbero terremoti; Non è vero. Se preghiamo tanto, tutto il paese in
ginocchio davanti al tabernacolo, “Dio si intenerirà!”. Dio non può non essere tenero
verso di noi, sempre, qualsiasi sia il nostro comportamento!
Proprio il Vangelo di oggi ci dice che anche quando “Gesù
dorme” Dio veglia su di noi. Dio ci ha amati per primo, ci ha creati “per primo”,
ci ha redenti “per primo”. “Noi non abbiamo
amato Dio, ma egli ha amato noi” (1 Giovanni 4,10; leggi tutto il Capitolo
4). Non si tratta quindi di svegliare Dio ma di svegliarci noi. Di “conoscere e
di credere all’amore che Dio ha per noi” (cf. 1 Gv 4,16). Se ho creduto davvero
all’amore non ho più alcun timore e non posso non amare il prossimo che Dio ama
come egli ama me. P. Giovanni – che forse è confrontato ad una mentalità
secolarizzata diffusa tra i suoi confratelli – dovrebbe leggere meno l’indice
delle messe nel Messale e un po’ di più la Scrittura, in particolare il Nuovo Testamento,
lasciarsi evangelizzare. Forse gli basterebbe rileggere il Padre Nostro nel Vangelo di Matteo (6,5-13). Chiamerebbe tutti alla preghiera, forse con ancora più
vigore, ma a una preghiera diversa, non egoista, non spaventata, non pagana.
Preghiamo da figli che si appoggiano all’amore di Dio e vivono in ascolto del
suo Spirito non solo per scampare dal coronavirus, ma per essere salvati, per avere
la Vita Eterna.
Ma dove stanno i cristiani dalla fede matura? Preferisco
l’intervento del Cardinale di Hong Kong, che tiene conto dell’ansia e della
preoccupazione naturali tra i fedeli, ancora più forti per la vicinanza dal punto
di partenza del contagio.
“Cari fratelli e sorelle, Hong Kong sta
attualmente affrontando la grave sfida dell’epidemia: credo che tutti noi siamo
molto ansiosi e preoccupati per la nostra salute personale e per quella delle
nostre famiglie in questo periodo. Come cristiani, non dimentichiamoci di
rivolgerci a Dio in qualsiasi situazione, confidare nelle sue cure e ricevere
da lui la forza spirituale”. (...)
Prima
Lettura 2 Sam 12, 1-7. 10-17
Ho peccato contro il Signore.
Ho peccato contro il Signore.
In quei giorni, il Signore mandò il profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia. Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era venuto da lui».
Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata». Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore, Dio d’Israele: “La spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittita”. Così dice il Signore: “Ecco, io sto per suscitare contro di te il male dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un altro, che giacerà con loro alla luce di questo sole. Poiché tu l’hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole”».
Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai. Tuttavia, poiché con quest’azione tu hai insultato il Signore, il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa.
Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Urìa aveva partorito a Davide e il bambino si ammalò gravemente. Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino, si mise a digiunare e, quando rientrava per passare la notte, dormiva per terra. Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra, ma egli non volle e non prese cibo con loro.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 50
Crea in me, o Dio, un cuore puro.
Crea
in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi
la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami
dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Canto al Vangelo Gv 3,16
Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio, unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Mc 4,35-41
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Canto al Vangelo Gv 3,16
Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio, unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Mc 4,35-41
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
Dal
Vangelo secondo Marco
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
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