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giovedì 20 febbraio 2020

PIETRO, BEATO O SATANA? / giovedì VI sett. T.O.

"Vattene lontano da me, Satana ... " - J. Tissot

Gesù non si presenta ai suoi discepoli come il Messia, ma aspetta che siano loro a scoprirlo vivendo con lui, facendo esperienza con lui e meditando su ciò che vivono e vedono. Comprendiamo perché Marco ha posto, appena prima del vangelo di oggi, la guarigione progressiva del cieco di ieri. È il segno dell’illuminazione progressiva di chi cerca la luce. Solo l'esperienza trasforma. 
Ma essere illuminato dallo Spirito Santo anche su una verità fondamentale non significa essere convertito. Sarà forse l’arrivo alla meta dopo un lungo cammino ma sarà anche solo l’inizio di un viaggio molto più lungo ancora. Per questo papa Francesco "ribadisce la necessità" di un cammino di conversione per tutti. Veramente papa Francesco ha detto "necessità di un catecumenato".  Infatti, fa riflettere tanto che pochi minuti dopo aver ricevuto quella luce essenziale: “Tu sei il Cristo!” – ed essere complimentato da Gesù che sottolinea che quel dono viene dall’alto secondo il racconto di  Matteo (16,17) – Pietro viene chiamato Satana (con la “S” maiuscola!), e rimproverato davanti a tutti. Come mai? Pietro pretende ancora che Dio e il suo piano siano conformi a quello che lui già sa, a quello che accetta e desidera.
Noi, che siamo stati vaccinati di Cristianesimo fin da piccoli, abbiamo reso innocuo il Vangelo trasformandolo in una religione umana e solo per questo non ci scandalizza e non ci meraviglia più. Però è anche il motivo per cui non ci salva. Ci scandalizza invece che uno che vuole bene – Pietro voleva davvero bene a Gesù – possa essere chiamato Satana e rimproverato, davanti a tutti, poi! Se pensiamo secondo gli uomini e non secondo Dio siamo anche noi Satana. Ibn ‘araby, un mistico musulmano, diceva invece che “ ‘issà (Gesù) è una malattia che se ti ha contagiato, non guarisci più”. Forse, pur nella forma imperfetta di un musulmano, aveva capito più di tanti battezzati.

Oggi è la memoria dei Santi Pastorelli di Fatima, Francesco e Giacinta, e il centesimo anniversario della morte di Giacinta, la più giovane Santa, non martire, della Chiesa. Loro avevano capito il mistero della Croce.
  
Prima Lettura   Gc 2, 1-9
Dio non ha forse scelto i poveri? Voi invece avete disonorato il povero! 
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?
Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: «Amerai il prossimo tuo come te stesso», fate bene. Ma se fate favoritismi personali, commettete un peccato e siete accusati dalla Legge come trasgressori.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 33
Il Signore ascolta il grido del povero.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. 

Canto al Vangelo
   Gv 6,63
Alleluia, alleluia.

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.


Vangelo   
Mc 8, 27-33
Tu sei il Cristo... Il Figlio dell'uomo deve molto soffrire.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». 
 

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