Da giorni, molti giornali pubblicano
articoli sulla Esortazione Apostolica “Querida Amazonìa” (Amata
Amazzonia) che sarà resa pubblica domani. Anch’io scrivo due righi. Non so nemmeno
fino in fondo perché. Ho sempre detto a tutti che non dobbiamo perdere tempo in
congetture, ma piuttosto approfittare del tempo che ci concede il Signore per convertirci
e aspettare con fiducia le riflessioni, le proposte e le decisioni di papa Francesco,
le uniche che contano davvero. Eppure molti, anche laici, si sono agitati, in
particolare sul fatto della possibile ordinazione presbiterale di uomini
sposati. Al mio sentire, sopratutto se si tratta di laici senza nessuna
formazione né alcuna nemmeno lontana responsabilità di decisione, questo agitarsi e parlare proviene
da un atteggiamento spirituale sbagliato, mossi “dalla carne” e non dallo Spirito
Santo.
Quindi due punti adesso:
Siamo alla vigilia della
pubblicazione di “Querida Amazonìa”. Scommettere
su quello che ha deciso il Papa riguardo all’ordinazione di uomini sposati non è
quasi più una scommessa. Papa Francesco si
è espresso varie volte su questo punto già da tempo in difesa della legge del
celibato ecclesiastico per la scelta dei presbiteri nella Chiesa latina. Personalmente riconosco che non ho proprio capito perché qualche cardinale ha pubblicato un libro in difesa
di una cosa che non aveva bisogno di essere difesa. Ma oggi abbiamo vere e proprie anticipazioni in questo senso, in
particolare provenienti da vescovi americani in visita “Ad Limina”. Domani comunque
la conferma.
Parlare del sacerdozio a uomini sposati ha permesso però di riflettere tutti sulla varietà delle tradizioni nella Chiesa,
sulla situazione di scarsità di clero in molte zone del mondo, Amazzonia,
America Latina tutta, Africa, Asia, Oceania. Questa scarsità è aggravata dal fatto che molti, troppi
preti di quelle zone, invece di avere zelo per il Vangelo e il loro popolo, mentre
i loro fratelli e sorelle trovano i porti chiusi, i muri alle frontiere,
possono essere immigrati di lusso. Con qualche pretesto vanno nei paesi
sviluppati e, invece di tornare al più presto nel paese di origine e servire, cercano
di rimanere in Occidente il più a lungo possibile, senza altro motivo valido che
quello di una vita più comoda, di godere di vacanze, ecc. Questo ha sottolineato papa Francesco alla fine del Sinodo. Senza minimizzare la scarsità di preti, il problema più grave è la scarsità di Vangelo.
L’altro punto è che “Querida
Amazonìa” ha molti temi importantissimi che, come credenti in Cristo, dovremo approfondire,
con pazienza e serietà. C'è una sola umanità e un solo pianeta, una sola Chiesa.
Siamo tutti coinvolti. La giustizia per il cristiano non può limitarsi al
proprio piccolo recinto. La giustizia verso i poveri e i popoli lontani ci
riguarda, la giustizia verso l’ambiente ci riguarda, sia quello che succede in
zone lontane che tra noi, la giustizia verso la Chiesa, o meglio la fedeltà
della Chiesa al Vangelo e alla guida dello Spirito Santo ci tocca tutti. Quindi,
da domani, dovremo tornare con calma e serietà su questo testo, più volte.
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