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mercoledì 19 febbraio 2020

UN MIRACOLO DI GESU' NON OMOLOGATO COME TALE ... / mercoledì VI sett. T.O.



Gesù guarisce un cieco e gli chiede di non divulgare la notizia. Solo un miracolo in più? Cosa c'è di particolare per cui valga la pena scriverlo nel Vangelo? Mi è venuta una battuta: il Bureau médical di Lourdes non avrebbe omologato questo miracolo di Gesù perché le caratteristiche dei miracoli devono essere che la guarigione sia istantanea, totale e duratura e “manca” in questo caso il primo criterio. Gesù guarisce in due volte!
Non è la prima volta che la guarigione di ciechi viene chiaramente interpretata come apertura del cuore e dello spirito alla realtà spirituale. Ma questo miracolo ha una valenza particolare.
Molti pensano di vedere e sono ciechi. Per loro c'è poco da fare, fin quando un avvenimento, una parola, li mette in crisi, gli aprono gli occhi, o gli fanno “vedere la loro cecità”. Ma molti ancora, forse tutti noi, dopo aver ricevuto una prima luce, pensiamo di essere del tutto guariti, già fatti maestri, “diventati re” come dice san Paolo ai corinti, mentre abbiamo così tanto da scoprire ancora. “Già siete sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già siete diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi.” (1 Cor 4:8) ironizza san Paolo. È lo stesso rimprovero che si trova nell’Apocalisse: Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo” (Ap 3:17). E ancora Pietro: “Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati.” (2P 1:9). “Queste cose”di cui parla san Pietro sono fede, virtù, conoscenza, auto dominio, costanza, pietà, amore fraterno, carità. Se non hai tutto questo, sei cieco e miope….. E chi ha tutto questo? Allora tutti ciechi e miopi?
Se ne prendiamo coscienza forse oggi saremo più impegnati a chiedere a Dio una vera conversione e meno a giudicare gli altri, a sentirci offesi perché non ci valutano come meritiamo. Dio vuole donarci l’ENERGIA DELL’AMORE che cambia la storia.

Prima Lettura   Gc 1, 19-27
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all’ira. Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza.
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 14 
Signore, chi abiterà sulla tua santa montagna?

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. 

Canto al Vangelo 
  Ef 1,17-18
Alleluia, alleluia.

Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Alleluia.

Vangelo
   Mc 8, 22-26
Il cieco fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio». 

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